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Salari in Italia: più bassi degli stipendi del 2008

Salari in Italia: più bassi degli stipendi del 2008

Lo evidenzia il rapporto mondiale sui salari dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro

Potrebbe sembrare impossibile, eppure questo dicono i dati.
Secondo l’ultimo report mondiale presentato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, gli stipendi reali sono infatti inferiori di 8,8 punti rispetto a quelli del 2008.
L’inflazione ha eroso i salari causando drasticamente la perdita di potere d’acquisto delle famiglie. Che vivono peggio di 17 anni fa. Il rischio, evidenzia il rapporto, è che si accentuino i livelli di povertà e le disuguaglianze già esistenti nel nostro Paese.

Crescita dei salari inferiore alle perdite subite

Secondo l’analisi, la crescita dei salari reali che si è determinata nel 2024 non è bastata a compensare le perdite subite durante il periodo di alta inflazione. Si tratta del risultato peggiore tra i paesi del G20.
Pur se di 8,7 punti inferiori al 2008, i salari reali in Italia nel 2024 sono aumentati del 2,3% dopo la caduta registrata nel 2022 con -3,3% e nel 2023 con -3,2% legate appunto alla fiammata inflazionistica.
Nel periodo 2008-2022 solo tre delle economie avanzate del G20 – Italia, Giappone e Regno Unito – avevano registrato una decrescita. E l’Italia ha registrato la situazione peggiore.
A rendere difficile il quadro ha contribuito anche la combinazione tra perdita del lavoro e riduzione delle ore durante la pandemia, situazione che ha portato a una crescita di quasi un punto percentuale della proporzione di lavoratori e lavoratrici a bassi salari che è passata dal 9,2% del 2019 al 10,5% del 2020.

I giovani e le donne tra i lavoratori meno pagati

Particolarmente numerosi tra i lavoratori con basse retribuzioni vi sono i giovani e le donne, che risultano tra le categorie di persone con retribuzioni più basse e con un marcato gap rispetto ai colleghi uomini che svolgono il medesimo lavoro.
Di fatto, la ripresa dalla pandemia Covid-19 che si stava realizzando nel mondo del lavoro in Italia e su scala globale è stata compromessa dalla crisi inflazionistica.
Se l’inflazione può avere diverse cause d’origine quali possono essere uno squilibrio tra domanda e offerta di un prodotto, la sfiducia verso la moneta di riferimento e l’aumento dei prezzi delle materie prime, di fatto spendendo gli stessi soldi si compera molto meno. Il balzo dell’inflazione nel 2022 ha risentito del lungo periodo di pandemia, al quale si è aggiunto il conflitto Russia – Ucraina, che ha ulteriormente inasprito i rincari, in primis del gas e complicato i rapporti economici a livello globale.

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