Anche l’Italia aderisce alla giornata del 6 febbraio istituita dalla Commissione Europea. I dati 2023 della Polizia Postale sui rischi più diffusi
Saper utilizzare internet in maniera sicura e consapevole è fondamentale per evitare i sempre crescenti rischi che si annidano nella rete.
Un discorso valido per tutti, ma ancor più per i giovani che, pur essendo “nativi digitali”, per i quali è impensabile immaginare un mondo non connesso, sono al tempo stesso i soggetti più fragili ed esposti alle insidie.
Concetti tutt’altro che nuovi, ma sui quali è assolutamente necessario mantenere l’attenzione ai massimi livelli.
Proprio per questo, la Commissione Europea ha istituito il “Safer Internet Day”, che si celebra il 6 febbraio. Un’iniziativa che coinvolge più di 100 Nazioni e che l’Italia, attraverso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha deciso di declinare in un evento nazionale trasmesso in streaming a cui sono state invitate tutte le scuole, anche per promuovere il ruolo attivo e responsabile di ogni ragazzo “nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro”.
L’Ai nel Safer Internet Day 2024 in Italia
“Together for a better internet for kids” è il titolo scelto per la giornata, vissuta in presenza da circa 500 studenti e trasmessa in diretta dal teatro “Ambra Jovinelli” di Roma sul canale YouTube del Ministero, offrendo la possibilità di partecipare da remoto a tutte le istituzioni scolastiche italiane.
Il tema scelto per la giornata è stato quello dell’intelligenza artificiale, a partire dalle sue applicazioni e implicazioni, in termini di opportunità e rischi.
L’Ai è stata analizzata in 5 ambiti: “Adescamento, privacy e diritto d’immagine”, “Metaverso”, “BES e Tecnologie applicate”, “Intelligenza artificiale e mestieri del futuro”, “Gaming”. Nell’occasione, è stato anche dato il via a un contest, rivolto a studenti di scuole primarie e secondarie, intitolato “L’IA tra i banchi di scuola: idee e progetti per sviluppare competenze trasversali per il futuro”, per stimolare la creatività e l’apprendimento di competenze utili per il futuro.
Il Safer Internet Centre ha inoltre realizzato una ricerca, a cura di Skuola.net e delle Università di Firenze e Roma Sapienza, che fotografa le abitudini di circa 2 mila studenti. Tra i dati emersi, particolarmente significativo il fatto che già 2 adolescenti su 3 hanno fatto uso di applicazioni come ChatGpt, basate sull’intelligenza artificiale “generativa”, in grado di creare in autonomia, a partire da semplici input dell’utente, contenuti come testi, immagini e audio.
Le iniziative per la sicurezza in rete
Nel giorno del Safer Internet Day è stata anche lanciata la 7^ edizione della campagna informativa “Il Mese della Sicurezza in Rete”.
In questo ambito, le scuole potranno, fino al 29 febbraio, partecipare ad attività formative e di sensibilizzazione sull’uso consapevole degli strumenti digitali, trovando nell’apposita sezione del sito generazioniconnesse.it tutte le informazioni relative agli eventi organizzati da associazioni, istituzioni e aziende.
Nello stesso sito, le istituzioni potranno anche inserire le rispettive attività organizzate sul tema. E, a febbraio, il Safety Internet Centre lancerà anche il nuovo percorso di supporto dedicato alle scuole per dotarsi del documento di ePolicy per l’uso consapevole e sicuro delle tecnologie digitali, oltre alla terza stagione della miniserie “We are fearless” (Noi non abbiamo paura), dedicata agli studenti delle secondarie di secondo grado.
Sempre nella mattinata di martedì 6 febbraio, ai Lumina Studios di Roma Saxa Rubra, la Polizia di Stato ha intanto presentato l’8^ edizione dell’evento “#cuoriconnessi”, realizzato con Unieuro per sensibilizzare proprio sui rischi connessi all’utilizzo della rete internet da parte dei minori, col fine di prevenire il diffondersi del fenomeno del cyberbullismo e di tutte le forme di prevaricazione connesse all’uso distorto della rete.
I pericoli di internet nei dati della Polizia
Come conferma il dossier diffuso dalla Polizia di Stato in occasione del Safer Internet Day, nell’ultimo decennio i rischi in rete per i minori si sono sempre più ampliati, allargandosi a tutte le forme di fragilità tipiche dell’adolescenza: dall’adescamento alla sextortion.
Secondo i dati dell’attività della Polizia Postale, nel 2023 le aggressioni a minorenni in rete denunciate sono state 3.444, gli adescamenti online 353, i casi di insulti e minacce 291.
Una delle principali minacce è la pedopornografia.
Nel 2023, i casi trattati dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia online sono stati 2.702, con 1.131 adulti denunciati e 108 arrestati, e 2.739 i siti oscurati.
I casi di adescamento online trattati sono stati 353, di cui 239 nella fascia d’età fino a 13 anni e un aumento, sia pure contenuto, di under 10 presi di mira.
Le insidie però non arrivano solo dagli adulti. Basti pensare ai 291 casi di cyberbullismo trattati lo scorso anno o ai 198 minori indagati. Vi è poi un preoccupante fenomeno in crescita: la sextortion, che ha registrato nel 2023 137 casi, con vittime soprattutto tra i 14 e i 17 anni (ma in 20 occasioni anche tra i 10 e i 13).
Si tratta di ricatti nei confronti di giovani prima indotti a compiere atti sessuali o a denudarsi davanti alla webcam o alla fotocamera e poi spinti a pagare somme di denaro sotto la minaccia di diffondere le immagini.
Alberto Minazzi