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Russia-Ucraina: slittano i negoziati. Ok dell'Italia all’invio di armi

Russia-Ucraina: slittano i negoziati. Ok dell'Italia all’invio di armi

L’attesa c’è. Ma i negoziati tra Russia e Ucraina sembrano dover slittare.
Inizialmente le indiscrezioni puntavano al fine settimana mentre gli ultimi aggiornamenti li  prevedono probabilmente per questa sera.
Questo, secondo quanto riportato dall‘agenzia di stampa russa Tass.
Nel frattempo, le città ucraine di Kiev, Kherson e Kharkiv, restano sotto le bombe.
Nel sesto giorno di tragedia, il presidente ucraino Zelensky rinnova le sue richieste di aiuto.  “I russi – ha detto – stanno cercando di cancellare l’Ucraina, il Paese, la sua storia”.
L‘Italia, come già Svezia e Germania, ha confermato, con il voto del Parlamento, l‘invio in Ucraina di armi.
Gli Stati Uniti hanno intanto chiuso lo spazio aereo alle compagnie russe minacciando di sequestrare gli yacht, i lussuosi appartamenti e i jet privati degli oligarchi russi.
Nonostante la situazione si faccia sempre più tesa, la ripresa delle trattative resta confermata e un possibile spiraglio di speranza è dato dalla posizione della Cina, che si è proposta come mediatore.

Russia-Ucraina: da dove ripartono i colloqui

Dopo il primo tavolo tenutosi lunedì 28 febbraio a Gomel, in territorio bielorusso nei pressi del confine ucraino, le delegazioni di Ucraina e Russia hanno in programma un nuovo incontro che probabilmente, ha rivelato l’agenzia Tass, dovrebbe tenersi nell’area occidentale di Bialowieza Forest.
I media russi avevano però parlato di una località al confine tra la Polonia e l’Ucraina o la stessa Bielorussia.

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Al di là del luogo in cui si terranno, i colloqui ripartiranno dal “punto di contatto sul quale sembra possibile costruire una posizione comune” che, come ha ammesso il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, è stato trovato nel primo giro di confronti.
Un faccia a faccia diretto tra i presidenti Zelensky e Putin, per il momento, non è previsto. Ma ovviamente sono loro a dettare la linea.
Il leader ucraino tornerà a chiedere lo stop ai bombardamenti prima dell’inizio di incontri sostanziali per il cessate il fuoco.
Nelle condizioni di quello russo, invece, il riconoscimento della sovranità sulla Crimea e l’assicurazione dello status neutrale dell’Ucraina attraverso una demilitarizzazione.

La guerra: a che punto siamo

Nel frattempo, purtroppo, si continua però a sparare. E, secondo l’Onu, sarebbero già 136, tra cui 13 bambini, i civili rimasti uccisi.
Nella notte, intanto, sono arrivati a Kharkyv, già pesantemente colpita dai bombardamenti, i paracadutisti russi, che avrebbero, secondo fonti dell’esercito ucraino, attaccato un ospedale. Nel frattempo, uno dei 16 missili cruise lanciati su Zhytomyr avrebbe centrato un condominio non lontano dall’ospedale, causando almeno 4 morti.

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Ma molte città ucraine stanno subendo l’assedio: dalla capitale Kiev (dove i missili hanno centrato una torre della tv, causando almeno 5 decessi) a Pryluky, da Chernihiv a Dnipro.
Secondo l’intelligence britannica, Mariupol è circondata, con oltre 128 civili feriti negli attacchi aerei e ora ricoverati in ospedale, come ha dichiarato il sindaco della città. E l’esercito russo, come si vede in un video riportato dalla CNN, sarebbe già riuscito a prendere il centro di Kherson. Bombardamenti anche a Vyshneve, mentre a Bila Tserkva sarebbe stato colpito un deposito di carburante.

Dal Parlamento italiano ok all’invio di armi

Definita dal Presidente del Consiglio Mario Draghi una scelta “senza precedenti” nella storia europea, l’Italia ha dal canto suo confermato la decisione di inviare armi a un Paese in guerra come l’Ucraina.
Come previsto dal decreto legge firmato nelle ultime ore, per autorizzare la concessione di armi “per la legittima difesa” del popolo ucraino è stato necessario un passaggio in entrambi i rami del Parlamento.
Senatori e deputati, comunque, hanno approvato la mozione con pochissime posizioni contrarie o astensioni, bocciando tutte le mozioni contrarie.
I di Palazzo Madama sono stati esattamente 224, quelli di Montecitorio (dove si è votato sulle 12 parti in cui è stata suddivisa la mozione) tra 459 e 521.
Un voto bypartisan, che ha visto anche il principale partito di opposizione, Fratelli d’Italia, schierarsi a fianco del Governo.

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Russia-Ucraina: come si stanno muovendo Stati Uniti ed Europa

Nella notte si è registrata anche una dura presa di posizione da parte del presidente degli Stati Uniti.
Nel suo discorso sullo stato dell’Unione, Joe Biden non ha esitato a definire Putin “un dittatore”, affermando che “pagherà un prezzo alto” per la scelta di invadere l’Ucraina.
Il Parlamento europeo, riunito in sessione straordinaria, ha invece approvato con 637 voti a favore, 13 contrari e 26 astenuti la relazione sull’Ucraina, chiedendo quindi alle istituzioni dell’Europa unita di adoperarsi per la concessione dello status di Paese candidato all’adesione all’Unione.
Votata, a larghissima maggioranza, anche la risoluzione di condanna all’aggressione russa e di vicinanza all’Ucraina, chiedendo sanzioni più severe contro il Paese di Putin.

Alberto Minazzi

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