Dopo Rio de Janeiro e Israele, potrebbe essere la volta di Roma.
La città italiana con maggior traffico e la 18^ al mondo per congestionamento, sta valutando infatti di aggiungere e via via sostituire i suoi ben 1500 semafori con i nuovi “Stoplight” intelligenti di Google.
Semafori avanzatissimi che utilizzano l’intelligenza artificiale, sensori, radar e ogni più avanzato ritrovato tecnologico per gestire al meglio il traffico controllando le traiettorie e stimando la velocità di avvicinamento dei mezzi, ridurre l’inquinamento e far risparmiare tra il 10 e il 20% in benzina .
I semafori intelligenti fanno anche le multe
Strumenti anche in grado, però, di produrre delle multe e inviare direttamente delle segnalazioni ai vigili urbani nel caso in cui, per esempio, nell’arco di 150 metri (la distanza che riescono a misurare) rispetto all’incrocio, si sia parcheggiata la propria autovettura in seconda fila.
L’incontro dell’assessore alla mobilità della capitale con i tecnici del colossso americano è fissato per oggi. L’amministrazione pubblica romana investe in media già 3 milioni l’anno per l’innovazione e ha ricevuto anche uno specifico finanziamento europeo.
A Roma, d’altra parte, sono presenti oltre 1.500 incroci e ciascun automobilista trascorre in media ogni anno 66 ore alle prese con incroci e code al semaforo.
I semafori ecosostenibili di Google
L’impegno di Google a sostegno dell’eco-sostenibilità si sta traducendo su più fronti.
Uno degli obiettivi della ricerca è proprio quello di rendere più efficienti i percorsi stradali nei centri urbani.
In tal senso, l’intelligenza artificiale consente di studiare preventivamente le condizioni del traffico e ottimizzare l’efficienza degli impianti semaforici.
Alternando il “verde” e il “rosso” nel modo migliore, in base alla velocità media determinata in uno specifico momento dai flussi automobilistici, attraverso un monitoraggio continuo i semafori intelligenti di nuova generazione consentono di ridurre i tempi di attesa degli automobilisti agli incroci, con meno code e meno inquinamento.
Verso le smart road del futuro
Che la “città antica” sia intenzionata a proiettarsi verso le smart road del futuro lo dimostrano già altri 10 semafori in azione e già in grado di verificare il superamento della linea d’arresto con il rosso.
Ma la vera sfida, in conformità con i progressi della tecnologia, sarà quella di rendere gli impianti adeguati per stabilire automaticamente la durata e la tempistica del “verde” a seconda della diversa lunghezza delle code.
Non ci sono solo i semafori tra le soluzioni tecnologiche che le varie aziende stanno studiando nella prospettiva delle “smart road” del futuro.
Nella prospettiva di strade che, dialogando con i veicoli, possono comunicare direttamente al guidatore le indicazioni utili per adeguare la guida alle condizioni di traffico, alcune soluzioni sono già concretamente attive, anche in Italia.
Precedenza alle urgenze, percorsi meno inquinanti
I semafori di Verona, ad esempio, già da anni lasciano passare automaticamente le ambulanze in codice rosso e un sistema centralizzato gestisce in tempo reale i dati di traffico, elaborando le migliori soluzioni.
Sempre Google, poi, sta testando negli Stati Uniti un servizio eco-friendly, attivo dal prossimo anno anche in Europa, legato all’app Google Maps. Tra le opzioni di calcolo di percorso del navigatore è stato inserita la possibilità di scegliere il percorso meno inquinante. Un semplice accorgimento che si stima possa evitare l’emissione di 1 milione di tonnellate di carbonio, pari a 200 mila auto circolanti in meno.
Alberto Minazzi
