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Rischio listeria: attenzione all’acquisto di insalata in busta

Rischio listeria: attenzione all’acquisto di insalata in busta

Il Ministero della salute ha emesso 22 richiami riguardanti i lotti di insalata iceberg di 19 diversi marchi

Nuovi richiami legati al rischio listeria. Se nel vostro frigorifero avete dell’insalata in busta di tipo iceberg, prestate la massima attenzione perché potrebbe essere a rischio listeria.
Il sito del Ministero della Salute ha infatti pubblicato avvisi da parte del produttore riguardanti diversi lotti di questo prodotto di 19 diversi marchi. Tutti i lotti in questione sono stati prodotti dall’azienda Ortoromi Società Cooperativa Agricola, nello stabilimento di Bellizzi in provincia di Salerno. Il ritiro dell’alimento si è reso necessario a causa del rischio microbiologico dovuto alla presenza del batterio di Listeria Monocytogenes.

I marchi interessati

I marchi interessati dal richiamo sono Foglia Verde Eurospin, Alifresh, Centrale del latte, Ciro Amodio, Colline Verdi, Il Castello, Il mio Orto di Eurofresh, Latte Francia, Selex, Mi mordi, Natura è (Penny Market), Ortofresco Pulito, Ortoromi, Polenghi, Sigma, Tornese, Torre in Pietra, Tres Bon e Vivinatura. Per individuare i singoli lotti per cui è previsto il richiamo basta consultare il sito del Ministero della Salute dove sono pubblicati nella sezione “Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori”. I marchi sono venduti in molti supermercati e l’invito ai consumatori è quello di prestare la massima attenzione e, se acquistata, di non consumarla ma restituirla al punto vendita da cui proviene.

Che cos’è la listeria e cosa può provocare

La Listeria è un batterio patogeno Gram-positivo molto diffuso nell’ambiente, nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione. E’ molto resistente a varie condizioni ambientali comprese quelle che si hanno nella lavorazione degli alimenti. La malattia che provoca può assumere diverse forme cliniche. Nella maggior parte dei casi causa una gastroenterite acuta con febbre, tipica delle infezioni alimentari, e si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione del prodotto che contiene il batterio.

Nelle situazioni più gravi può portare all’insorgenza di meningiti, encefaliti e gravi setticemie.
La gravità della sintomatologia varia infatti non solo in relazione alla dose infettante, ma anche allo stato di salute di chi viene colpito. Come ricorda il Ministero della Sanità, l’incubazione può durare anche fino a 70 giorni. Gli alimenti principalmente associati alla listeriosi comprendono: pesce affumicato, ad esempio il salmone; prodotti a base di carne quali paté di carne, hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie; formaggi a pasta molle; formaggi erborinati o poco stagionati; vegetali preconfezionati e latte non pastorizzato.

I consigli per prevenire l’infezione

Il Ministero della Salute suggerisce l’adozione di semplici regole igieniche nella manipolazione degli alimenti per ridurre il rischio di contrarre la malattia.
Innanzitutto lavarsi spesso le mani e pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali della cucina che vengono a contatto con gli alimenti come utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette. La raccomandazione è poi quella di conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi. Infine è importante cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni riportate sull’etichetta, poiché il batterio è sensibile alle alte temperature.

Silvia Bolognini

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