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Apre a Rimini il Fellini Museum dedicato al grande Maestro del Cinema italiano

Apre a Rimini il Fellini Museum dedicato al grande Maestro del Cinema italiano
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Chi non conosce capolavori come, solo per citare alcuni dei famosi titoli, “La Dolce Vita”, “La strada”, “Otto e mezzo” e “Amarcord”?
Federico Fellini, regista, sceneggiatore e creatore di straordinarie produzioni è nato a Rimini nel 1920 e ha vissuto 19 anni nella località balneare della costa adriatica. Proprio la sua città natale, popolare destinazione turistica, avrà dal 19 agosto un’attrattiva in più dedicata al cinema e alla cultura italiana. Giovedì sarà infatti inaugurato Il Museo Fellini.
Uno spazio di creatività che abbraccia nel percorso tre punti cardine del centro storico di Rimini: Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta.

Il polo museale omaggio a uno dei più illustri registi della storia del cinema

Il Fellini Museum nasce non per interpretare il cinema del regista riminese come opera in sé conclusa in omaggio alla sua memoria ma per esaltare e dare continuità all’eredità culturale di uno dei più illustri registi della storia del cinema.
Il percorso espositivo ha l’obiettivo di restituire al visitatore l’intero universo creativo e umano del grande Fellini, coinvolgendolo in un’esperienza immersiva. Per questo mette in connessione diverse realtà creando un polo culturale che consente di immergersi a 360 gradi nel suo mondo.

Museo Fellini ph. Lorenzo Burlando

Tutti i luoghi di Fellini

Piazza Malatesta, una grande area urbana con spazi verdi, arene per spettacoli, installazioni artistiche, l’acqua che rievoca l’antico fossato del castello e una grande panca circolare, abbraccia ad anello il polo culturale. Al suo centro sorge il Museo Fellini che comprende il palazzo del Fulgor, edificio settecentesco dove ha sede al piano terra il cinema immortalato in “Amarcord”, riallestito con le scenografie progettate da Dante Ferretti, tre volte premio Oscar, che con Fellini ha collaborato in cinque film. L’itinerario comprende anche Castel Sismondo, la rocca malatestiana del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; il Teatro Galli, inaugurato da Giuseppe Verdi nel 1857 e riaperto completamente ristrutturato nel 2018, tanto caro a Fellini e il PART, Palazzi dell’Arte Rimini, centro d’arte contemporanea in due palazzi del Trecento inaugurato a settembre 2020.

Castel Sismondo Rimini

A far immergere il pubblico nel magico onirico mondo felliniano, le architetture dei monumenti si alternano alle installazioni interattive. Un dialogo tra interni e esterni con narrazioni e proiezioni che rendono il visitatore protagonista. Il tutto in una sintesi artistica che unisce ricerca, innovazione e sperimentazione.

Green pass e prenotazione per le visite

Il Museo è inserito dal Ministero della Cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali e il ministro Dario Franceschini lo presenterà al Lido di Venezia martedì 31 agosto in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Le porte del polo museale si apriranno a Rimini il 19 agosto alle 20.30 con uno spettacolo per raccontare la costante delle emozioni di Fellini nei suoi film, diversi tra loro, ma ciascuno volto ad indagare la sua anima, la sua psiche, il suo tormento di creatore nato in un secolo complesso e in un luogo onirico.

Museo Fellini ph. Lorenzo Burlando

L’inaugurazione proseguirà in un lungo fine settimana. Il 20, 21 e 22 agosto sono in calendario visite guidate gratuite dalle 10.00 a mezzanotte. Il pubblico, munito di Green Pass, potrà accedere con prenotazione sul sito del Museo (www.fellinimuseum.it) Seguirà un programma di iniziative per tutto il 2021.

Il regista 5 premi Oscar

Considerato il registra tra i più significativi della storia del cinema,  Fellini fu dapprima giornalista e disegnatore umoristico, poi sceneggiatore e regista di film che hanno fatto la storia del cinema italiano.

Museo Fellini ph. Lorenzo Burlando

Le sue produzioni gli valsero ben 5 Oscar: nel 1957 per “La strada”; nel 1958 per “Le notti di Cabiria”; nel 1964 per “Otto e mezzo”; nel 1976 per “Amarcord”. Nel 1993, anno in cui è mancato, conquistò il riconoscimento alla carriera.

Silvia Bolognini

 

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