Il progetto coinvolge tutti i cittadini. Appuntamento il 16 maggio sulla pagina Facebook di Wow Nature
Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 2018, le montagne di Veneto, Friuli Venezia -Giulia e Trentino Alto-Adige hanno subito enormi danni a causa del ciclone Vaia che ha devastato i boschi dell’altopiano alpino: 41 mila ettari di boschi rasi al suolo, 16 milioni di alberi, 8,6 milioni di metri cubi di legno abbattuti in pochi minuti da raffiche di vento devastanti.
I danni recati dalla ‘’notte di Vaia’’ non hanno intaccato solo il settore ambientale ma hanno avuto effetti anche su quello socioeconomico ed hanno messo in ginocchio un’intera comunità.
Quei boschi dove si andava a fare escursioni, pic-nic, alla ricerca di funghi o semplicemente per poter godere della natura circostante e stare un po’ all’aria aperta, non sono più come prima ed è necessario un intervento al più presto.

Iuav: la prima università ad aver contribuito a un progetto di riforestazione.
A quasi 24 mesi dalla tragedia nasce per questo il progetto ‘’Foreste Iuav’’, un’iniziativa ideata dall’università di Venezia con la collaborazione di WOW Nature per attuare un’operazione di riforestazione delle aree maggiormente colpite nel nostro territorio.
La Foresta Iuav è nata da un’idea del gruppo RUS Iuav per la sostenibilità, con la collaborazione del Servizio Comunicazione dell’Ateneo.
Ed è così che l’ateneo veneziano raggiunge il primato di prima università ad aver contribuito ad un progetto di riforestazione.
Una cosa accademica o per addetti ai lavori?
Assolutamente no.
Abete, faggio o larice? Scegli il tuo albero
Il progetto coinvolge infatti in maniera social e interattiva anche tutti i cittadini.
Per piantare uno o più alberi nelle zone nelle quali viene attuato il progetto si può, infatti, contribuire attraverso una donazione simbolica, scegliendo l’albero che si preferisce e destinandolo alla foresta che si preferisce attraverso il sito di WOW Nature.
Sabato 16 maggio 2020 in diretta Facebook, sulla pagina FB di WOW Nature, alle ore 12 verranno celebrate le prime piantumazioni nella foresta di Enego, uno dei 7 comuni di Asiago nel Vicentino; paesino che gode della vista mozzafiato ed è circondato da boschi dall’atmosfera fiabesca che necessitano di essere risanati.

Volete contribuire puntando sugli alti e vigorosi abeti? Oppure sugli imponenti faggi? O ancora sul resistente larice? Ognuno di loro, nel corso di un anno, cattura mediamente 33 kg di CO2. Praticamente 190 km di strada percorsi in automobile.
I luoghi veneti del progetto
Oltre ad Enego rientrano nell’iniziativa di WOW Nature anche Livinallongo, la Val di Zoldo e la ciclovia di Treviso-Vicenza-Ostiglia.
Tra queste Livinallongo del Col di Lana, nel Bellunese, è una delle principali valli ladine delle Dolomiti Venete, fatta di ripidi pendii e paesini suggestivi dove sono ancora vive le tradizioni di un tempo e dai quali si può godere di viste mozzafiato delle nostre montagne.

Ancora fa parte del progetto la Val di Zoldo a Forno di Zoldo (BL), un luogo conosciuto agli amanti della montagna per essere intimo ma ricco di ogni tipo di attività per gli amanti delle vette.
Infine, legato a questa iniziativa è la nuova ciclovia di Treviso-Vicenza-Ostiglia.
Le conseguenze del ciclone Vaia e la mancanza quindi di milioni di alberi non rappresenta solo una perdita paesaggistica ma ha impattato sia la salute delle nostre montagne sia la nostra.
Gli alberi caduti contribuivano alla riduzione dell’impatto della CO2 che emettiamo, evitavano che il terreno montano franasse, mantenevano un ecosistema equilibrato e avevano un ruolo importante anche nella regolazione delle malattie che attaccano l’uomo.