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Riaprono le domus di Ercolano: nuovi ritrovamenti nel cuore degli scavi

Riaprono le domus di Ercolano: nuovi ritrovamenti nel cuore degli scavi
Colonnato Tuscanico. Parco Archeologico di Ercolano

Con la riapertura di due residenze emblematiche, emergono nuovi preziosi reperti che arricchiscono la conoscenza della vita a Ercolano

Dopo 25 anni di chiusura, due delle residenze più straordinarie dell’antica Ercolano sono finalmente riaperte al pubblico. La Casa del Colonnato Tuscanico e la Casa del Sacello di Legno sono state restaurate nell’ambito della prima fase del progetto Domus, che prevede il restauro e la conservazione di sei dimore. Questo importante traguardo è il frutto della collaborazione tra il Parco Archeologico di Ercolano e il Packard Humanities Institute, un’alleanza che si tradurrà in continui interventi di manutenzione e in un’offerta sempre più ricca per i visitatori.

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Ercolano, ricostruzione digitale

In queste fasi di restauro sono emerse anche nuove testimonianze, che aggiungono valore alla nostra comprensione della città antica. Tra le scoperte più rilevanti spiccano un affresco che rappresenta il sacrificio di fondazione della città da parte di Ercole e una statuetta in legno che lo raffigura.
Inoltre, sono in corso approfondimenti sullo scheletro di un giovane che potrebbe essere stato il custode del Collegio degli Augustali, mentre i lavori alle Terme Suburbane continuano a svelare nuovi segreti.

Terme suburbane, Ercolano

Il restauro

Nelle Domus del Colonnato Tuscanico e del Sacello di Legno riconsegnate al pubblico è stata rivolta grande attenzione alle delicate pavimentazioni, in particolare quelle in battuto di cocciopesto, e al ripristino delle condizioni conservative per garantirne la stabilità testando nuove tipologie di malte. I lavori hanno riguardato anche le superfici decorative parietali quali murali e intonaci, che sono state consolidate per garantire la protezione e assicurare una corretta gestione dell’acqua piovana.
Così facendo, nell’arco di qualche anno gli indici di umidità delle murature si ridimensioneranno significativamente rendendo possibile una ulteriore nuova fase di interventi per il recupero estetico delle superfici.

La Domus del Colonnato Tuscanico

La Casa del Colonnato Tuscanico si trova al centro della città antica, con ingresso principale dal Decumano Massimo, e deve il suo nome al tipo di colonne utilizzate nel peristilio che racchiudeva il giardino domestico.
Gli scavi condotti nel corso di questo restauro hanno confermato che l’attuale planimetria a forma di L rovesciata deriva dalla fusione di due unità abitative del II sec. a.C. unificate soltanto nella prima età imperiale a seguito di una complessa riorganizzazione dell’intero settore nord-occidentale dell’insula. La grande stanza conviviale presenta una coppia di semicolonne sull’ingresso con vista sul giardino, le cui pareti sono decorate con immagini di Bacco e di Apollo.

Affreschi sulle pareti della Domus del Colonnato Tuscanico

Vi sono poi gli ambienti di servizio come la cucina con bancone e pittura di larario con serpenti agatodemoni (spiriti tutelari di buona fortuna, protettori del grano, dei vigneti e delle città, ndr) e i ripostigli. In una stanza al primo piano sono state trovate 14 monete d’oro e un sigillo con il probabile nome dell’ultimo abitante o proprietario della casa.

La Domus del Sacello di legno

La casa del Sacello di legno ha questo nome per un bellissimo armadio con larario in legno a forma di tempietto con capitelli corinzi, ritrovato carbonizzato in un cubicolo al piano terra a destra dell’ingresso.
Ha conservato fino alla sua ultima fase di vita il tipico aspetto delle dimore ercolanesi di II sec. a.C,  come dimostra la disposizione planimetrica delle stanze e nell’atrio sono visibili le tracce di un antico loggiato, il cenaculum.
Oggi la Casa appare spoglia, con pochi avanzi di decorazioni ma, nonostante il modesto sviluppo planimetrico, come conferma il pavimento del tablino decorato con motivi geometrici ottenuti mediante l’inserimento di tessere bianche, databile tra il II e il I sec. a.C, doveva avere una certa dignità.

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Domus del Sacello di legno

La Stanza del custode del Collegio degli Augustali e le Terme Suburbane

Nel 1961, durante gli scavi a cielo aperto dell’Antica Hercolanum, in un ambiente del Collegio degli Augustali, disteso su un letto di legno, fu trovato lo scheletro di un ventenne, vittima dell’eruzione del 79 d.C, sepolto dal fango vulcanico. Attualmente è stato realizzato il micro scavo dello scheletro dell’uomo ritrovato in posizione prona e ritenuto il custode del collegio. Rilievi submillimentrici consentono di riprodurre virtualmente o con stampa digitale 3D anche tutto l’allestimento lasciato da Amedeo Amiuri, l’archeologo che condusse gli scavi negli anni ’60. Il progetto ha previsto anche restauri che hanno consentito di conoscere meglio l’edificio, in particolare l’enigmatica stanza del custode, che prendeva luce ed aria non dall’esterno, ma con una finestra all’interno del Sacello e dotata di una doppia serie di barre verticali.
L’intervento alle Terme Suburbane, complesso incastonato tra l’antico arenile e la cinta muraria della città, prevede opere di conservazione e valorizzazione di strutture e superfici decorate.

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