Grande successo del torneo scolastico organizzato dalla società di basket Reyer. Apoteosi delle Final Four al Taliercio
È un mix perfetto tra i vecchi tornei interscolastici e l’idea di fondo dei “College” statunitensi, dove l’appartenenza al proprio istituto è molto sentita e crea tra i ragazzi una sana rivalità, ma senza gli aspetti deteriori che caratterizzano una parte del tifo degli sport di vertice. E con il merito di coinvolgere anche i non atleti nelle iniziative di contorno.
A tutto questo, la Reyer School Cup marchiata Volksbank nell’edizione 2023 ha aggiunto anche un ulteriore plusvalore: l’allargamento della prospettiva e il coinvolgimento di un territorio che non si limita alla sola città di Venezia, da dove è partita, ma ha saputo negli anni allargarsi sempre più, con la partecipazione di scuole in rappresentanza anche di numerose scuole venete.
Il torneo scolastico dell’Umana Reyer è ripartito più forte di prima dopo la forzata interruzione in corso d’opera causa Covid del 2020, la sospensione sempre legata alla pandemia del 2021 e una prima ripartenza nel 2022 attraverso lo “spin-off” della e-Cup, con i rappresentanti degli istituti che si sono sfidati non sul parquet ma davanti a una consolle di videogiochi.
Il ritorno delle Final Four: un’arena infuocata al Taliercio
Tutti di nuovo in campo, dunque, quest’anno per le Final Four al palasport Taliercio di Mestre. In occasione della mattinata che, tappa dopo tappa, ha concluso 3 mesi di sfide itineranti, la “casa” dell’Umana Reyer, il fortino orogranata dove il club ha saputo costruire i recenti successi a partire dai 3 scudetti tra maschile e femminile, si è trasformato letteralmente in un’arena infuocata.
Gli stessi atleti professionisti delle prime squadre, entrando al Taliercio, hanno ammesso di non averlo probabilmente mai sentito così “caldo” come quando si sono affrontate le quattro scuole emerse dalle 92 partite delle prime fasi. 600 giovani atleti e circa 40 mila loro compagni di scuola hanno gremito gli spalti delle palestre che hanno ospitato le eliminatorie della Reyer School Cup.
Perché se è stato vero spettacolo in campo, non è stato da meno quel che le tifoserie organizzate sono riuscite a proporre sulle gradinate del palazzetto mestrino.
I 3509 posti omologati per il Taliercio sono andati letteralmente bruciati, tant’è che l’organizzazione si è trovata costretta a rilasciare biglietti e accrediti per non mettere a rischio la sicurezza attraverso il superamento della capienza limite. Con ogni spazio di parcheggio esterno colmo di auto e pullman.
Il trionfo del Pacinotti nella “bolgia” del Taliercio
Guardando al “cuore” della manifestazione, la Reyer School Cup 2023 è andata con merito all’Istituto Pacinotti di Mestre, che ha iscritto per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro da vera e propria dominatrice del torneo.
Dopo il netto 45-23 in semifinale sulla sorpresa Newton-Pertini di Camposampiero, in finale i ragazzi di coach Mattia Fiozzo (votato miglior allenatore del torneo) hanno piegato 37-16 la resistenza del Majorana-Corner di Mirano, che aveva battuto 46-38 in una emozionante semifinale i campioni uscenti del Liceo Morin di Mestre.
Ma, come detto, parlare solo dell’atto finale del torneo cestistico è limitativo.
Per 5 ore, dall’apertura dei cancelli, i cori organizzati dalle quattro tifoserie delle squadre finaliste sono stati letteralmente incessanti.
Descriverli a parole è impossibile, così come le foto possono solo in parte raccontare il colpo d’occhio di un palasport anche cromaticamente quadripartito: dal “tutto nero” del Pacinotti al nero-verde del Majorana-Corner; dal bianco-celeste del Morin al nero-blu del Newton-Pertini.
La tifoseria organizzata della curva dell’Umana Reyer ha premiato i “colleghi” del Pacinotti come miglior tifo. Ma, giustamente, un riconoscimento speciale (il “Premio Decibel”) è andato anche ai ragazzi del Majorana-Corner, sicuramente i più numerosi e rumorosi. E coinvolgenti al punto da spingere anche i ragazzi di Camposampiero, nella finale, ad affiancarli nel sostegno ai ragazzi allenati da Michele Simionato, battuti ma non senza lottare fino alla sirena finale.
Reyer School Cup: non solo basket
Un ulteriore aspetto sicuramente non secondario, nella Reyer School Cup, è quello di non puntare sui soli studenti-atleti, ma far avvicinare e conoscere ai ragazzi tutto quello che gravita attorno all’evento sportivo: dalla comunicazione allo spettacolo.
La macchina organizzativa messa in piedi dalla società orogranata ha così permesso di riempire senza pause una mattinata in cui sono stati assegnati anche una serie di premi collaterali.
Già detto del premio alla miglior tifoseria, si è partiti con il premio “TGR Veneto” per la miglior produzione video, andato all’Istituto Duca Degli Abruzzi di Padova, poi il premio “Il Gazzettino” al miglior articolo è stato vinto dal Liceo Montale di San Donà di Piave e la miglior comunicazione è stata ritenuta quella del Liceo Morin di Mestre.
In occasione dei time out e delle pause di gioco, sul parquet del Taliercio si sono viste anche le coreografie delle cheerleaders, con il premio alla fine assegnato al Liceo Giorgione di Castelfranco Veneto (TV).
Sono stati premiati quindi i 12 Mvp e i migliori marcatori di ognuna delle tappe, il miglior arbitro (Stefano Sabbadin) e il miglior arbitro-studente (Anna De Cesare), il miglior giovane (Davide Breda dell’Istituto 8 Marzo-Lorenz di Mirano).
Il premio “MSC Fair Play” è stato consegnato a Riccardo Cutrone del Liceo Fermi di Padova, mentre Andrea Gattel del Pacinotti è risultato Mvp e miglior realizzatore delle Final Four e Pietro Iannuzzi del Parini di Mestre si è aggiudicato in volata il Volksbank 3-point contest, la gara del tiro da 3.
Le storie della Reyer School Cup 2023
Le Final Four sono state il giusto coronamento di un percorso durante il quale tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione della manifestazione hanno potuto toccare con mano quanto sia sentita dalle scuole questa iniziativa.
Nella quarta tappa della fase “Reyer Madness”, al Liceo Berto di Mogliano Veneto, ben 700 persone sono rimaste all’esterno della palestra, visto che i posti a disposizione erano solo 300. E anche tanti ex alunni, che avevano partecipato in passato al torneo, hanno voluto essere presenti.
Il “problema” (in senso positivo) dei posti si è del resto riscontrato in più occasioni: i ragazzi dell’Algarotti hanno insistito per due settimane per averne di più a disposizione per la quarta Madness. Giovanni Pieropan, studente del Pacinotti ma anche giocatore delle giovanili Reyer, ha invece comunicato alla società, il giorno prima della prima tappa, che pur con 180 posti disponibili sarebbero arrivati 500 ragazzi. In occasione delle Final Four, i tifosi dell’istituto poi vittorioso hanno quindi trascorso ben 3 ore al Taliercio, alla vigilia, per preparare le coreografie.
Un senso di appartenenza che ha spinto anche gli stessi insegnanti a chiedere, come avvenuto a Castelfranco Veneto, di avere più spazio e tempo per le esibizioni delle cheerleaders. Gruppi quasi sempre tutti “in rosa”, anche se non sono mancati un paio di maschi. E uno, del Galilei di Conegliano, era anche tra i finalisti del Taliercio.