Niente più foto sui social mentre si attraversano le calli di Venezia o Piazza San Marco allagate dall’acqua alta con un surf o con altre imbarcazioni.
Niente più spritz in mezzo alla strada, seduti sui gradini di un ponte o comunque oltre 5 metri dal perimetro del locale che lo ha servito.
Niente più galleggianti o imbarcazioni sull’acqua ad ampliare l’area di somministrazione dei bar o dei ristoranti.
Niente alcool da asporto venduto dopo le 19.30 e multa per chi acquista o consuma sostanze stupefacenti.
Prima dell’estate Venezia avrà un nuovo Regolamento di Polizia e Sicurezza urbana.
Già approvato dalla Giunta, il testo deve ora ottenere parere positivo da parte del Consiglio.
Al vaglio, 84 nuovi articoli che recepiscono il Decreto Minniti e gli emendamenti per il decreto Salvini.
In particolare, vengono individuate “Aree di particolare tutela” della città e viene introdotto il daspo urbano per chi non la rispetta.
La stretta arriva a supporto delle buone pratiche già consigliate dalla campagna #EnjoyRespect Venezia.
Modificherà abitudini cittadine e combatterà atti di cattivo gusto, nuove mode definite “cafone” e contrarie al decoro della città.
A comporre il nuovo Regolamento sono 5 titoli che spaziano dall’ occupazione del suolo pubblico alla pulizia e al decoro della città, dalla sicurezza alla tutela dell’incolumità e della fruibilità urbana
Il daspo urbano
Il nuovo Regolamento definisce aree di particolare tutela, oltre a quelle ferroviarie, aeroportuali, marittime di trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano anche le scuole, i musei, le biblioteche, le chiese e i monumenti, i parchi e giardini pubblici e le piazze , gli impianti sportivi e le aree produttive e di riconversione industriale.
Chi limiterà la libera accessibilità di queste aree incorrerà in una sanzione pecuniaria da 100 a 300 euro e sarà obbligato ad allontanarsi.
In caso di reiterazione il prefetto potrà disporre con un provvedimento motivato.
Il daspo urbano, cioè appunto la misura con cui il sindaco – in collaborazione con il prefetto – può multare e stabilire un divieto di accesso ad alcune aree della città per chi «ponga in essere condotte che ne limitino la libera accessibilità e fruizione» , riguarderà anche altri tipi di trasgressione delle norme che salvaguardano il decoro.
Cosa non si può fare nei luoghi pubblici
- eseguire la pulizia personale
- espletare i propri bisogno fisiologici
- consumare alimenti e bevande intralciando la normale circolazione pedonale
- utilizzare contenitori di vetro, ceramica e terracotta al di fuori dei plateatici
- sdraiarsi o sedersi sui gradini dei ponti e dei portici monumentali, ostacolando la libera circolazione, nonché nelle aree di particolare pregio della città, sia estuario che terraferma
- sdraiarsi sulle panchine o bivaccare nelle fermate del trasporto pubblico
- tuffarsi e/o nuotare in tutti gli specchi d’acqua del centro urbano;
- farsi il pediluvio sulle sponde dei rii e canali
- utilizzare tavole da surf o imbarcazioni nelle aree allagate dall’acqua alta
- consumare alcolici dalle 19.00 della sera alle 08.00 del giorno successivo al di fuori dei plateatici e comunque oltre 5 metri dal perimetro del locale
- organizzare festeggiamenti che comportino disturbo alla civile convivenza (addii al celibato, nubilato, lauree in caso di eccessi e schiamazzi)
- svolgere mestieri “girovaghi” (fotografo, mascheriere, arrotino o altro) se non autorizzati
- campeggiare abusivamente;
- acquistare, ricevere, consumare ed esibire per qualsiasi finalità sostanze stupefacenti;
- abbandonare cose utilizzate o utilizzabili per l’assunzione di sostanze stupefacenti
- Prostituirsi
- sostare all’interno dei parchi e dei giardini pubblici interamente recintanti oltre gli orari di chiusura.
Le multe per acquisto o consumo di stupefacenti sono finalizzate alla prevenzione (in caso di minori la multa sarà inviata a casa) e vogliono rappresentare un deterrente per chi, da fuori, raggiunge il nostro territorio per acquistare droghe di qualsiasi tipo. I proventi saranno utilizzati per finanziare politiche di prevenzione delle dipendenze.
Sicurezza anti-intrusione di aree ed edifici
L’autorità comunale potrà obbligare i proprietari di aree ed edifici abbandonati a metterli in sicurezza sotto il profilo dell’anti-intrusione.
Nel caso in cui questi edifici divenissero luogo di ritrovo o di temporanea dimora di spacciatori, assuntori di sostanze stupefacenti, soggetti senza fissa dimora o alcolisti, ricevuta la comunicazione dell’ente, il proprietario avrà 30 giorni di tempo per intervenire. Se non lo facesse, in caso di rischio igienico-sanitario, “il Sindaco potrà disporre l’esecuzione coattiva dei lavori di messa in sicurezza con spese a carico del proprietario.
Aree in concessione e commercio
Qualora si verificassero situazioni di allarme sociale, gli orari di apertura degli esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione alimenti, così come l’uso dei plateatici, potrebbero essere limitati.
I titolari o gestori di negozi ed esercizi pubblici sono tenuti a mantenere pulite le aree in concessione (5 trasgressioni nell’arco di un triennio potrebbero portare alla revoca del plateatico) e non possono allargare la superficie di somministrazione mettendo a disposizioni imbarcazioni o galleggianti.
Devono inoltre predisporre un servizio di raccolta differenziata, inserire un logo sui recipienti o contenitori usati per la somministrazione, mantenere i servizi igienici puliti e farli fruire alla propria clientela. Trasgredire questi obblighi reiteratamente nel corso di un triennio potrebbe portare alla chiusura del locale fino a 15 giorni.
Un uguale provvedimento è previsto per chi vende o somministra alcolici o bevande in bottiglie di vetro prive di tappo o bicchieri di vetro favorendo il consumo sul suolo pubblico. Lo stesso vale per i negozi di vicinato, le medie strutture e artigiani che vendano alcolici dopo le 19.30.
Nella aree del sito UNESCO la merce non potrà essere esposta al di fuori delle vetrine, così come non potranno essere posizionati menù riproducesti le immagini dei piatti proposti e svolgere attività di accaparramento dei clienti. La trasgressione potrebbe costare 15 giorni di chiusura.
Dalla primavera 2021 bar, attività commerciali e artigianali dovranno somministrare cibi e bevande da asporto su contenitori biodegradabili.
Edilizia residenziale pubblica e sovraffollamento degli alloggi
È vietato adibire unità immobiliari di edilizia residenziale pubblica ad attività lavorative con attrezzature e macchinari ed è vietato impedirne l’accesso agli agenti accertatori.
Per tutti gli alloggi, sia pubblici che privati, è stato definito inoltre un “parametro di sovraffollamento”.
Si riterrà sovraffollato un appartamento vissuto da 2 o più persone se questo misura dai 28 ai 38 mq.
In caso di violazione, si procederà prima alla diffida e poi allo sgombero. In caso di reiterazione nell’ultimo biennio si procede all’apposizione dei sigilli.
Altri divieti riguardano la circolazione dei carretti per il trasporto (di cui vengono definite le caratteristiche e i tipi di gomme da adottare). Potranno circolare dalle 06.00 alle 20.00 ma, in aree di maggior tutela, con orario limitato alle 14.00. Non potranno aver accesso invece lungo i portici delle Procuratie vecchie e nuove, di Piazza San Marco e sul ponte della Costituzione. Per la maggior parte delle violazioni è previsto il sequestro del mezzo finalizzato alla confisca.
Le sanzioni prevedono anche fustigazioni in pubblica piazza ???
Dalla tua risposta si capisce chiaramente che va te, di Venezia, non te ne può fregare dimeno!! Evita di andarci e saremo tutti più contenti
Per rendere effettivo quel programma
servono centinaia di Vigili, che non
ci sono di conseguenza resta tutto
Invariato. Complimenti all’inventore.