Da oggi (7 aprile 2021 ndr) si può fare richiesta sul sito dell’Inps per il reddito di emergenza (REm).
La misura, introdotta per sostenere i nuclei familiari in condizione di difficoltà economica dal governo Conte, è prorogata dal governo Draghi.
A copertura delle tre mensilità straordinarie che saranno erogate – marzo, aprile e maggio – è uno stanziamento complessivo di 1,5 miliardi di euro.
Il reddito di emergenza prevede sostegni compresi tra 1200 e 2400 euro (con una maggiorazione nel caso in cui un componente del nucleo familiare si trovi in condizioni di gravi disabilità), è esteso anche a coloro che tra l’1 luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 hanno cessato di ricevere le indennità di disoccupazione Naspi e Discoli.
Chi può richiedere il REm
Il Reddito di Emergenza è riconosciuto ai nuclei familiari in difficoltà.
Il richiedente deve aver regolare residenza in Italia e un ISEE in corso di validità non superiore a 15mila euro.
Della famiglia non devono far parte altri componenti che percepiscono o hanno percepito altre indennità Covid (es per lavori stagionali nel turismo, negli stabilimenti balneari, nello spettacolo o nello sport).
Il patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2020, verificato al 31 dicembre 2020, deve risultare inferiore a 10mila euro. Questa soglia è elevata di 5mila euro per ogni componente successivo al primo e fino a un massimo di 20mila euro. La soglia e il massimale sono incrementati di 5mila euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza come definite ai fini ISEE.
Dal reddito di emergenza resta escluso chi percepisce il reddito di cittadinanza e chi ha accesso alle indennità una tantum per lavoratori stagionali, precari e collaboratori dello sport.
Possono presentare domanda, invece, i lavoratori domestici che hanno percepito l’indennità da mille euro nel 2020.
Come richiedere il REm
La richiesta va presentata all’Inps (anche attraverso i Caf) fino al 30 aprile.
E’ possibile depositare la propria domanda tramite il sito internet dell’Inps autenticandosi con PIN (ricordiamo che l’INPS non rilascia più nuovi PIN a decorrere dal 1° ottobre 2020), SPID, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica; oppure in uno degli istituti di patronato.
Importante, ai fini dell’accettazione della domanda, essere in possesso di una Dsu, la dichiarazione sostitutiva unica fornita dall’Inps anche per il calcolo dell’Isee.
Valentina Rossi
