«Sapete cosa sto facendo? Sto uscendo. Sto andando in centro a incontrare alcuni amici. Con cui parlo, rido, scherzo. E, perché no, pure litigo». Comincia così il video che vede come protagonista una nostra ragazza metropolitana, Siria Bertazzo. Un filmato semplice, ma tanto incisivo da esser stato per questo premiato.
Il video, presentato dalla classe seconda I del liceo Galilei, è stato infatti scelto dall’Ulss 3 Serenissima come uno dei due migliori lavori realizzati dai ragazzi nel concorso pensato per riscrivere le regole dei corretti comportamenti in rete e sui social. Facendole ridefinire proprio dagli stessi ragazzi.
Il messaggio di Siria sui social
Si chiamano “netiquette” le buone regole che tutti dovremmo rispettare quando dialoghiamo su internet.
Nel breve video, Siria ne riassume alcune. Si parte dalla diversificazione della password tra i vari social o servizi on line a cui si accede. Password che, suggerisce la studentessa, periodicamente va modificata. E poi la verifica delle fonti: è fondamentale per capire se ci si trova davanti a contenuti «vuoti o, peggio, devianti».
Ma è il messaggio finale, che la giovane lancia con un malizioso sorriso d’intesa, quello che colpisce di più.
Perché invita tutti, giovani e non solo, a non pensare che la vita virtuale possa riempire i vuoti della vita reale. Che, al contrario, deve sempre restare la priorità. «Limitate l’uso dei social – consiglia Siria – e preferite socializzare dal vivo. Dove i vostri veri amici possono vedere la vostra, di faccina».
Prima regola: vivere
La partecipazione al concorso dell’Ulss, sostenuto dal Comune di Venezia e mirato a sensibilizzare gli adolescenti ai temi della violenza in rete e del cosiddetto cyberbullismo, è stata elevata. Ben 25 gli istituti del territorio che hanno presentato i loro “decaloghi” sull’uso consapevole delle moderne tecnologie. Il liceo Galilei si è aggiudicato la sezione “video”.
Quella dedicata a “grafica e testo” se l’è invece aggiudicata la classe seconda F dell’istituto Bruno-Franchetti di Mestre.
Il progetto presentato dai ragazzi della scuola mestrina ha rappresentato le regole all’interno di uno schema ispirato a bolge e gironi dell’inferno dantesco. Ora, la grafica, trasformata in banne, sarà distribuita a tutti gli istituti partecipanti e, insieme al video del Galilei, sarà utilizzata dall’Ulss per i corsi di educazione nelle scuole.
Le due classi vincitrici si sono invece divise un piccolo ma significativo premio in denaro.
A “finanziarlo”, la sanzione pagata a suo tempo da un giovane colpevole di atti di cyberbullismo. Un modo di far nascere da un errore un nuovo cammino di educazione in positivo.