Due volte prima in Italia per il secondo anno consecutivo: sia come Comune che come Città Metropolitana.
Il “Rapporto rifiuti urbani” elaborato dall’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) premia Venezia che, tra le 15 città con popolazione superiore ai 200 mila abitanti, ha confermato il suo palmares.
I dati rilevano infatti per il 2018 un tasso di raccolta differenziata nell’intero comune pari al 59,5%, e, nella Città Metropolitana, al 69,1%. Il che significa aver raggiunto una meta che ci pone di circa 20 punti sopra alla media nazionale.
Subito dopo Venezia il rapporto cita Milano, Padova (come Comune sopra i 200 mila abitanti) e Bologna come Città metropolitana.
La crescita di Venezia per la raccolta differenziata
Il rapporto di Ispra si basa su dati relativi all’intera filiera dei rifiuti, dalla loro produzione alla raccolta differenziata fino alla loro gestione a ogni livello: comunale, regionale e nazionale.
Il Comune di Venezia, che già nel 2017 ha ottenuto il titolo di primo ente in Italia per la raccolta differenziata, nel 2018 ha fatto un ulteriore scatto in avanti, migliorando la precedente percentuale di raccolta differenziata dell’1,7%. Rispetto al 2013 la crescita è del 18,1%.
La Città metropolitana si conferma per la terza volta
La Città metropolitana continua la sua corsa verso il miglioramento delle performance. Nel 2018 ha ridotto anche la produzione totale dei rifiuti portandosi dalle 497.123 tonnellate del 2017 alle 496.570 tonnellate del 2018. E’ cresciuta invece ancora la raccolta differenziata, che dalle 340.419 tonnellate del 2017 è approdata alle 343.060 del 2018.
“Un ottimo lavoro di squadra”
“I dati Ispra stanno confermando, anno dopo anno, il buon lavoro di squadra che Comune e Città Metropolitana stanno facendo assieme al Gruppo Veritas per incentivare in tutto il territorio veneziano non solo una raccolta differenziata sempre più capillare ed efficiente, ma anche un generale rispetto dell’ambiente e dei luoghi in cui quotidianamente viviamo – ha commentato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – Un sincero grazie va a tutti i cittadini veneziani metropolitani, perché è grazie al loro impegno che dimostriamo di voler bene alla nostra terra. Ma questo stesso ringraziamento arrivi anche a tutti gli operatori di Veritas che quotidianamente, soprattutto nel centro storico di Venezia, sono chiamati ad effettuare un lavoro fondamentale”.
Raccolta differenziata: ulteriori obiettivi
Soddisfatto, anche il direttore generale di Veritas Andrea Razzini, che ha rilevato come però non ci si debba accontentare. L’obiettivo consiste nell’arrivare a ridurre la quantità di scarti che ancora si trovano all’interno delle differenziate.
“Questo risultato è il premio per gli sforzi che i cittadini, le Amministrazioni comunali e Veritas fanno ogni giorno per fare bene la raccolta differenziata, quindi rispettare l’ambiente. Di questo Veritas ringrazia tutti per la collaborazione –ha premesso- . La gestione dei rifiuti è un’attività molto complessa e, per essere efficace, rispettando le norme e l’ambiente, ha bisogno di strumenti e impianti industriali che devono essere flessibili e modulabili, secondo le evoluzioni delle politiche di economia circolare che nel futuro consentirà una forte riduzione dei materiali non riciclabili. E’ così – ha concluso – che sono state concepite le politiche di incremento delle raccolte differenziate e di riduzione del rifiuto residuo messe in atto dai Comuni e attuate da Veritas, che hanno permesso al nostro territorio di essere di nuovo ai vertici della differenziata.Ora –ha concluso – c’è bisogno di un ulteriore sforzo per migliorare ulteriormente”.
Venezia e l’economia circolare
Dire raccolta differenziata significa dire ambiente. Perché a Venezia, la raccolta differenziata serve anche a produrre bio-metano, bio-olio e idrogeneo.
Con l’olio di frittura raccolto da Veritas nei ristoranti ci facciamo il biocarburante. Ogni anno, nella raffineria Eni di Porto Marghera 75 mila tonnellate di olio alimentare che arrivano da tutta Italia vengono trasformate in biodisel che Actv usa per movimentare la sua flotta di 160 mezzi. Il consumo è di 1 milione di litri ogni anno.
Altri progetti di sviluppo sono stati avviati con Toyota. Le auto del car sharing full hybrid, il primo realizzato in Italia, hanno garantito in questo primo anno un risparmio di emissioni in atmosfera di circa 10 milioni di tonnellate di CO2 rispetto a quelle che sarebbero state prodotte da un veicolo a benzina. Il prossimo obiettivo è la realizzazione, per la quale il Comune ha già firmato un protocollo d’intesa con Eni, di una stazione fissa di distribuzione di idrogeno.