Istituto Superiore della Sanità, Ministero della Salute, Agenzia Italiana del Farmaco e Inail hanno stilato nuove e più specifiche raccomandazioni per arginare il rischio contagio da Covid 19.
Siamo vicini al momento atteso come picco più alto. I modelli matematici indicano una nuova crescita della curva. Le restrizioni si adeguano alla nuova situazione in atto, inasprendo anche la disciplina della quarantena, che ritorna ai 14 giorni, e dei contatti.
Modificata la distanza di sicurezza
Fermo restando la misura di un metro come distanziamento minimo da rispettare, il rapporto prevede che sarebbe opportuno aumentare la distanza “fino a due metri, laddove possibile e specie in tutte le situazioni in cui venga rimossa la protezione respiratoria come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo”.
Varianti Covid, nuove raccomandazioni per le persone vaccinate
Secondo il rapporto le persone che abbiano avuto contatti stretti con un positivo possono essere vaccinate ma “dovrebbero terminare la quarantena di 10-14 giorni prima di potere essere sottoposti a vaccinazione”.
Ma cosa intendono gli esperti per contatti stretti? Un contatto stretto è una persona che vive nella stessa casa di un caso Covid-19; è una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid-19 (per esempio la stretta di mano o un abbraccio); una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid-19 a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti; una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio una sala riunioni o la sala d’attesa del dentista) con un caso Covid-19 in assenza di dispositivi di protezione come le mascherine Ffp2 e Ffp3 e i guanti o di dispositivi medici come le mascherine chirurgiche.
Varianti Covid, nuove raccomandazioni: quarantena anche per i vaccinati
Anche coloro i quali hanno ricevuto il vaccino devono osservare, anche se asintomatici, un periodo di 10 giorni di quarantena dall’ultima esposizione ed effettuare un test antigenico o molecolare che dovrà risultare negativo al decimo giorno per poter uscire nuovamente.
Questo perché la protezione da parte del vaccino non raggiunge mai il 100% e non si sa ancora con certezza se le persone vaccinate possano comunque acquisire l’infezione da Sars-CoV-2 ed eventualmente trasmetterla ad altri soggetti.
Somministrazione di un’unica dose per i contagiati
Una novità è la possibilità di vaccino in una sola dose se si è contratto il Covid e ci si vaccina dopo un arco di tempo che varia dai 3 ai 6 mesi dalla malattia, a meno che non si sia immunodepressi, in questo caso sono previsti tempi più brevi e le iniezioni sono due.
Valentina Rossi