La classifica del Sole 24 ore sulla Qualità della vita. La stabilità lavorativa aiuta il Nord, non bene le grandi città e per il Sud. Sondrio, Gorizia, Ravenna e Trento sul podio
Dai più piccoli ai giovani e agli anziani. In quali località d’Italia per loro la qualità della vita è migliore? A rispondere è la classifica del Sole 24 Ore, giunta quest’anno alla quarta edizione, che misura le risposte dei territori alle esigenze delle tre generazioni tenendo conto dei servizi a loro rivolti e le condizioni di vita e salute.
Sulla base di 12 parametri, sono state così premiate Sondrio per i bambini, Gorizia, seguita da Ravenna per i giovani mentre Trento mantiene salda la leadership per la qualità della vita degli anziani.
Le città in top position per bambini e giovani
L’indice della Qualità della vita dei bambini vede sul podio Sondrio che balza ai vertici con un significativo salto in avanti rispetto all’edizione del 2022. E sono ben nove i territori del Nord tra i primi dieci. La città lombarda è in testa davanti a Ravenna e Trieste. E’ premiata con un quarto posto alla voce Sport e bambini ed è ottava per spazi abitativi.
In quest’ultimo segmento è in vetta Nuoro, uno dei pochi casi in cui prevale il Sud.
Passando alla valutazione per i giovani, a guadagnare la top position garantendo maggior benessere agli under 35 è Gorizia. Al secondo posto Ravenna, prima tra le province dell’Emilia-Romagna che si conferma tra le migliori per livelli di benessere, seguono Forlì e Cesena.
Il Nord-Est pure si trova in top position per assenza di piazzamenti bassi nella classifica generale, l’attrattività per i giovani, la bassa età media delle donne al primo parto, la settima posizione per frequenza di concerti e l’ottava per il passaggio da rapporti di lavoro meno garantiti a contratti a tempo indeterminato.
A Trento la miglior qualità di vita per gli anziani, quattro province venete nelle prime dieci
Anche quest’anno si riconferma Trento la migliore città per gli anziani. Il suo traguardo raggiunto la vede prima per speranza di vita (22,2 anni oltre i 65), seconda dietro a Biella nel nuovo indicatore della partecipazione civile, relativa agli over 50 assunti da realtà non profit. Terza invece per minor consumo di farmaci contro le malattie croniche e quarta per un’altra nuova voce, quella degli utenti dei servizi sociali comunali, nella quale primeggia Vicenza.
Nella classifica generale Bolzano resta nelle prime cinque passando però dalla seconda alla quarta posizione, mentre salgono Como e Cremona rispettivamente per i primati degli orti urbani e all’alta presenza di geriatri sul territorio.
Buono il risultato del Veneto con quattro province nelle prime dieci: Treviso quinta, Vicenza sesta, Padova ottava e Verona decima.
Non bene le grandi città e il Sud del Paese per i giovani
Ritornando al benessere dei giovani, se la maggiore stabilità lavorativa aiuta il Nord Italia, ancora una volta gli indicatori che stabiliscono le posizioni vedono piazzate oltre la metà della classifica le grandi città, a eccezione di Bologna, che si trova 14a e Firenze 33a. Milano ad esempio è 45a, Roma addirittura 98°, preceduta da Bari, Catania, Napoli e Palermo.
Guardando alla serie storica di dati emergono tendenze che raccontano la situazione del Paese con il numero di pediatri in calo, la competenza numerica o alfabetica non adeguata, l’aumento di delitti a danno dei minori, gli under 35 che si sposano con sempre meno frequenza, l’età media del parto che continua a salire, l’aumento del consumo di farmaci antidepressivi per gli anziani, l’aumento dei geriatri e la diminuzione degli infermieri, calati di circa 10 mila unità in un anno.
