Cagliari (e in generale la Sardegna) per i bambini tra 0 e 10 anni, Ravenna per i giovani da 18 a 35 anni, Trento per gli anziani over 65.
Sono queste le province in cui si vive meglio in Italia per target generazionali.
Lo rileva l’innovativo rapporto pubblicato dal Sole 24 Ore sulla qualità della vita nel nostro Paese.
Non si tratta del “rituale” report di fine anno sul benessere in generale, provincia per provincia, ma di uno studio basato su 3 nuovi indici, strutturati ciascuno su 12 indicatori statistici ritenuti rappresentativi, per individuare il miglior contesto di vita rapportato alle diverse fasce d’età.
Un’Italia dalle molte differenze
È un’Italia che presenta molte differenze, quella disegnata dal rapporto: sia territoriali che nel confronto tra le 3 diverse fasce d’età.
Ravenna e Trento, in generale, sono quelle che fanno registrare le migliori performances.
Il capoluogo romagnolo, oltre al 1° posto nella classifica sui giovani, è 8° in quella riguardante i bambini e 2° per gli anziani.
Trento, prima per gli over 65, è 9^ sia nella qualità di vita per i bambini che per quella per i giovani.
Cagliari, invece, unisce al 1° posto per i bambini (con la Sardegna che piazza anche Oristano, 3^, sul podio) un 25° per gli anziani e un 71° per i giovani maggiorenni fino a 35 anni.
Qualità della vita nelle città metropolitane
Tra le grandi aree metropolitane, secondo il rapporto del Sole 24 Ore, la migliore è Bologna (prima nell’ultimo rapporto sul benessere generale della popolazione di fine 2020), 8^ tra i giovani e 5^ per gli anziani.
Venezia si mantiene su posizioni medio-alte soprattutto nella fascia relativa agli over 65 (27° posto, soprattutto grazie al 4° nell’indicatore della spesa per il trasporto di anziani e disabili), ma anche in quella per i giovani (36^, con la leadership nell’ indicatore dei concerti). Riguardo ai bambini arriva un 68° posto. E’ di questi giorni però la notizia che il Lido di Venezia è stato inserito in un sondaggio, con Ascoli Piceno e Ravenna, da visititaly.eu tra le tre località di vacanza culturale più “family friendly”.
Le metropoli
Le due principali città d’Italia, Roma e Milano, entrano tra le prime 10 solo per quanto riguarda gli anziani (rispettivamente 8^ e 10^), trainate in primis dall’importo medio delle pensioni di vecchiaia (Milano 1^ e Roma 3^).
Roma si difende anche nella classifica per i bambini (18^), ma è addirittura 106^ e penultima per i giovani.
Qui Milano è 76^, risalendo fino al 42° posto per i bambini.
Nella classifica dei giovani, tra le metropoli, spicca in negativo anche il 103° posto di Napoli, 100^ anche tra i bambini e 71^ per gli anziani.
Il Mezzogiorno in difficoltà
È la conferma delle difficoltà, anche in questo rapporto generazionale, delle realtà del Sud Italia.
In tutte e 3 le graduatorie il 107° e ultimo posto è appannaggio di realtà del Mezzogiorno: Foggia in quella relativa ai bambini (dove bisogna risalire fino al 99° posto di Genova per trovare una realtà non meridionale), la provincia del Sud Sardegna per i giovani (escludendo Roma, la più bassa tra le province non a Sud è Rimini, 97^) e Agrigento per gli anziani (qui è addirittura l’88° posto di Imperia il più basso per quanto riguarda le province del nord).
Il rapporto tra generazioni
Un interessante aspetto sottolineato dallo studio del Sole 24 Ore è quello relativo ai rapporti tra le diverse fasce d’età.
A Venezia, ad esempio, i bambini tra 0 e 10 anni sono l’8,3% della popolazione residente (-11,78% negli ultimi 5 anni), i giovani 18-35 il 17,2% (+0,03%) e gli anziani over 65 il 25,2% (+4,43%). E se diminuiscono percentualmente (-32%) i maggiorenni under 35 rispetto a chi ha più di 65 anni, aumentano sia pur di poco (+2%) i bambini sotto i 10 anni rispetto agli over 80 e soprattutto la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) rispetto ai pensionati: +150%.
L’Italia a macchia di leopardo
Anche in questo caso, l’Italia si presenta a macchie di leopardo. A Napoli, ad esempio, gli under 10 sono più del doppio degli over 80, mentre a Savona la percentuale si inverte con un significativo 32% a favore dei più anziani.
A Caserta i giovani 18-35 superano gli over 65 del 21%, ma è un dato in controtendenza rispetto al resto del Paese. E a Biella, Ferrara e Savona si tocca un -40%. Il primo posto di Cagliari tra i bambini va però rapportato a una diminuzione del 14% nella fascia 0-10 anni negli ultimi 5 anni. E se dovunque i residenti in età lavorativa superano i pensionati (con il picco del +223% a Bolzano), a Genova e Savona il rapporto supera di poco il doppio.
Le leadership nei diversi indicatori
Può essere significativo, infine, parlare delle leadership provinciali nei 36 diversi indicatori presi in considerazione. Tra quelli relativi ai bambini, Bolzano è prima per tasso di fecondità, Cagliari per pediatri, Ravenna per posti disponibili negli asili nido, Catanzaro per la retta media degli asili nido, Nuoro per lo spazio abitativo, Trieste per gli studenti per classe, Aosta per la percentuale di scuole accessibili, Pordenone per le scuole con palestra e piscina, Lodi per i giardini scolastici, Gorizia per il verde attrezzato, Lecco nell’indice sport e bambini e Benevento e Oristano per delitti denunciati a danno di minori.
Altri primati
Per i giovani, Trieste spicca come laureati, Crotone per il tasso di disoccupazione giovanile, per l’imprenditorialità giovanile e per gli amministratori comunali under 40, Imperia per il saldo migratorio totale, Roma nei canoni medi di locazione, Udine nel gap degli affitti tra centro e periferia, Bolzano per quoziente di nuzialità, Oristano per età media al parto, Ferrara per le aree sportive all’aperto, Savona per bar e discoteche e Venezia per i concerti.
Infine, negli indicatori sugli anziani, Cagliari è prima per speranza di vita a 65 anni, Milano per importo medio delle pensioni di vecchiaia, Enna per le pensioni di basso importo, Bolzano per le biblioteche, Fermo per gli orti urbani, Messina per gli esposti presentati per inquinamento acustico, Aosta per la spesa per trasporto disabili e anziani e per la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso, Trento per la spesa per l’assistenza domiciliare, Ravenna per numero di infermieri, Cremona per i geriatri, Taranto per il consumo di farmaci per malattie croniche.
Alberto Minazzi