Parole d’ordine: nuovi posti di lavoro e riconversione industriale
Un nuovo core business per Porto Marghera.
Con la firma del protocollo d’intesa tra Comune di Venezia, Syndial (Eni)e Agenzia per lo Sviluppo di Venezia, si apre infatti un’ulteriore strada per attrarre gli investitori che intendano insediarsi con nuovi progetti sostenibili nell’area dell’ex Petrolchimico.
Il primo investitore sarà proprio Eni, di cui Syndial è la società ambientale già impegnata nelle attività di bonifica dei suoli e delle falde dell’area interessata, messa in sicurezza.
Energia sostenibile e biocarburante
Tra i siti risanati, ne sono stati individuati alcuni non adatti all’utilizzo industriale ma ideali per fare energie rinnovabili.
Proprio qui sorgeranno un parco fotovoltaico dove le radiazioni solari saranno trasformate in energia elettrica senza l’uso di alcun combustibile e senza quindi danneggiare l’ambiente e un impianto per la trasformazione dei rifiuti urbani in biocarburante.
Altri 64 ettari suddivisi in una cinquantina di lotti saranno invece sottoposti all’attenzione di potenziali altri investitori che, grazie all’accordo siglato dal sindaco Luigi Brugnaro, dall’amministratore delegato di Syndial Vincenzo Maria Larocca e dal presidente dell’Agenzia per lo Sviluppo di Venezia Beniamino Piro, potranno avvalersi di una procedura più snella per poter avanzare con i loro progetto. Il prossimo passo è la pubblicazione di un bando pubblico, poi si potrà procedere con le concessioni.
Nuovi posti di lavoro e rilancio dell’industria
Nel frattempo l’Agenzia per lo Sviluppo di Venezia si apre all’offerta sul settore industriale, promuovendo le opportunità di iniziative economiche nell’area di Porto Marghera anche attraverso il suo nuovo sito http://www.venicedevelopmentagency.org e incontrando gli stakeholders, che potranno avvalersi, per i loro investimenti, anche dei benefici previsti dalla Legge per le aree di crisi complessa.
Syndial, invece, potrà andare direttamente alla concessione al privato.
Le parole d’ordine di tutta l’operazione sono due: posti di lavoro e sostenibilità ambientale.
L’obiettivo, invece, è quello di accelerare il processo di riqualificazione e la riconversione industriale di Porto Marghera.
I lotti destinati ai nuovi investimenti
“Ci sono aree davvero preziose in quei 64 ettari di terreni bonificati -ha rilevato il sindaco Brugnaro- Molte hanno anche la banchina portuale, altre sono infrastrutturate, tutte si trovano in una delle aree industriali più collegate d’Europa.
Sono una buona occasione per la realizzazione di progetti concreti per chi vuole realmente investire su Porto Marghera”.
Il Comune, invece, si terrà il Capannone del Petrolchimico, che vorrebbe fosse gestito dal sindacato, dal quale si stanno attendendo proposte di gestione o comunque di utilizzo sostenibili e “che diano valore – ha sottolineato Brugnaro- a questo pezzo simbolico che ha fatto la storia di Porto Marghera e dell’intera città”.
Il Core Business
Porto Marghera ridiventa quindi core business. Centro dei nuovi affari per le grandi aziende, area attrattiva per i grandi investimenti. Con l’uscita dell’avviso pubblico, ma prima ancora sul sito dell’Agenzia per lo Sviluppo, ogni lotto di terreno sarà chiaramente individuabile e numerato. Si potrà visitare, saranno forniti tutti gli elementi per valutarne costi e benefici. “Con questo protocollo facciamo un grande salto di qualità -ha commentato il presidente dell’Agenzia per lo sviluppo Beniamino Piro- Ci apriamo all’offerta sul settore industriale. L’area di Marghera per noi da oggi diventa una piattaforma importante per gli investimenti”.
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