Green open space per il triage e una grande emergency room per i casi più gravi
L’efficienza è prima di tutto dei buoni medici, ma bisogna metterli in condizione di lavorare bene.
L’ospedale all’Angelo fa fronte così alla sua più importante emergenza: ampliare il pronto soccorso.
Ogni giorno accoglie tra le 250 e le 300 persone.
In un anno supera ampiamente la soglia dei 90 mila pazienti.
In attesa che l’idea, ancora embrionale ma “sulla quale si sta lavorando molto seriamente” di dar vita all’ “Angelino”, un’area da costruire ex novo in cui spostare il pronto soccorso, diventi progetto, si aprono comunque i cantieri.
I lavori inizieranno questa settimana e dureranno poco meno di cinque mesi. A novembre, quindi, le due aree in cui sono previsti gli interventi, chiamate “area rossa” e “area verde”, saranno completamente operative.
Gli interventi, che prevedono anche demolizioni e ricostruzioni, saranno portati avanti in modo alternato. Si inizierà quindi con l’area verde e con gli ambulatori. Poi sarà la volta dell’area rossa, che non solo risulterà più grande ma anche più sicura.
“Il Pronto Soccorso – spiega il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben – ha l’assoluta necessità di ricavare nuovi spazi, ma anche di riorganizzare la propria operatività, migliorando in efficienza. Per ottenere questi risultati, a cui punta il nuovo progetto, il personale e gli utenti affronteranno i cinque mesi di cantiere che sono stati calendarizzati. I lavori previsti garantiranno al Pronto Soccorso un primo potenziamento; in seguito, riorganizzato e ampliato, potrà attendere i tempi di altri e più consistenti interventi, che sono in corso di valutazione”.
L’area rossa del Pronto Soccorso: emergency room
La grande stanza della parte più delicata del nuovo pronto soccorso, quella in cui si troveranno i pazienti che giungono in condizioni di emergenza, anticipa dal punto di vista dell’edilizia sanitaria un po’ l’architettura degli ospedali del futuro. Minimalista, se vogliamo, ma riorganizzata come “un vasto locale in cui il medico occuperà un completo controllo sulle persone”. Ci saranno dei separé per garantire un minimo di privacy ai pazienti, ma di fatto la posizione centrale del medico sarà determinante.
L’area verde del Pronto Soccorso: il triage avanzato
Il green rappresenta l’area dell’accoglienza, quella in cui vengono valutate la condizione di ogni singolo paziente e il codice di gravità da attribuire.
Anche in questo caso quest’area sarà una sorta di grande open space, da immaginare un po’ come un ambulatorio diffuso in cui i sanitari potranno muoversi tra i pazienti.
“Affrontiamo la sfida – dice ancora il Direttore Dal Ben – il Pronto Soccorso si amplierà allargandosi verso l’esterno, sopra l’area attualmente occupata da un cavedio. ll nuovo distributivo metterà a disposizione alcuni locali fin qui non pienamente fruibili per l’attività sanitaria.
Il piano dei lavori prevede un temporaneo trasferimento dell’Osservazione Breve Intensiva (OBI), che sarà trasferita al 4° piano dell’Ospedale fino a novembre.
È il numero del personale aumenterà ?
Buongiorno Nadia, ha provato a chiederlo all’USSL?
Aumentare il personale, poi gli spazi!
Due soli medici in turno per un bacino di utenza come la terraferma è da pazzi!
Buongiorno Nicol, siamo convinti che l’USSL sarà felice di ricevere il suo feedback al riguardo.