L’obiettivo è ambizioso: arrivare a ridurre del 40% i tempi della giustizia, rispettando così uno degli impegni assunti dall’Italia con l’Europa nell’ambito del Pnrr. È ciò cui mira la riforma del processo civile, che ha ottenuto giovedì 25 novembre l’approvazione definitiva dall’aula di Montecitorio con 364 voti favorevoli contro 32 contrari e 7 astenuti.
Un testo che introduce significative novità sostanziali per semplificare riti e procedimenti, sia in generale che in diversi settori. A partire dalla famiglia, con particolare attenzione al fenomeno della violenza tra le mura domestiche.
In questo ambito, la riforma istituisce un nuovo Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, derivante dalla trasformazione dei vecchi tribunali per i minorenni.
noltre, l’attuale frammentazione dei procedimenti in materia di famiglia sarà ricomposta attraverso l’istituzione di un rito unitario. Le vittime di violenza familiare e domestica saranno poi maggiormente tutelate.
Questa tutela passerà ad esempio attraverso la valorizzazione della mediazione familiare e della figura del curatore speciale a tutela del minore, così come mediante l’accelerazione dei provvedimenti contenenti un ordine di protezione per allontanare il convivente violento.
Sempre a tal fine, le nuove norme attribuiscono poteri anche al giudice civile nei casi di violenza emersi nel corso del procedimento da lui condotto. In questo caso, il magistrato civile potrà ora raccordarsi con quello penale, oltre a poter adottare provvedimenti di protezione anche sulla base di primi accertamenti solo sommari della violenza. Inoltre, la donna che si trovi in situazione di inferiorità economica può presentare richiesta in sede civile per ottenere che una parte dei redditi sia messa a sua disposizione.
In materia di semplificazione dei procedimenti, la riforma introduce dei termini intermedi dopo gli atti introduttivi per la definizione di domande, eccezioni e richieste di prova, consentendo così di accelerare i tempi della causa fin dalla prima udienza. Anche la fase decisoria viene semplificata e vengono rese stabili alcune innovazioni telematiche, come le udienze a trattazione scritta o svolte da remoto, introdotte con l’emergenza sanitaria. Ulteriori semplificazioni, in ogni caso, riguardano non solo il primo grado, ma anche l’appello e l’eventuale ricorso in Cassazione.
Tra le altre misure, poi, si torna al procedimento unico per i licenziamenti, con la previsione però di una corsia preferenziale per la trattazione della questione dell’eventuale reintegrazione nel posto di lavoro. Vengono infine aumentate le tutele del credito nel processo esecutivo e potenziati mediazione, negoziazione assistita e arbitrato.
Società +
Processo civile: approvata la riforma, tempi più brevi del 40%
26 Novembre 2021
Tag: giustizia