C’è un presepio particolare in città. Arriva da Napoli e ha un titolo inusuale per una Natività: “Donare gli organi è un atto d’amore”.
In un Natale segnato dalla pandemia, questo presepio vuole infatti lanciare un importante messaggio: la nascita del Bambino Gesù si può paragonare alla rinascita di un trapiantato che ritorna a nuova vita vicino ai propri affetti e alle persone care nell’attimo in cui riceve un nuovo organo da un anonimo donatore.
Il presepio napoletano arriva a Venezia
Fatto di legno, carta, gesso, argilla e terracotta assieme a sughero, muschio naturale e artificiale e altri elementi di recupero, il presepio è un dono della Campania alla nostra regione.
Realizzato dai volontari dell’ Associazione A.T.O.M. (Malati e Trapiantati di Organi) di Torre del Greco, il presepio si trova a Palazzo Sceriman, sede della Direzione del Turismo della Regione Veneto.
Un presepio napoletano in ogni regione d’Italia
“L’idea dell’iniziativa – racconta il vicepresidente dell’Onlus A.T.O.M. Francesco di Rosa – è partita dall’assessore al turismo della Campania Felice Casucci, che ha lanciato un bando per far arrivare in ogni regione d’Italia la magia del presepio napoletano, iniziando un tour attraverso il nostro Paese. Per noi è stato un orgoglio partecipare ed essere selezionati per realizzare l’opera destinata alla Regione Veneto. L’ispirazione trae spunto da chiese e cappelle di piccoli paesi distrutti dalla furia della natura a seguito di eventi calamitosi. Il tempio della donazione diventa così il simbolo del riscatto e della rinascita dell’uomo”.
I presepi napoletani
Sono presepi tutti speciali quelli napoletani. Quello donato al Veneto lo è in particolar modo, perché nato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema fondamentale delle donazioni di organi e tessuti.
I volontari dell’Onlus, guidati dal maestro Raffaele Sporti, presidente dell’Associazione e ideatore del progetto, hanno lavorato diversi mesi per dare vita al presepio.
Ne è uscito un vero e proprio spazio scenico ( alto 152 centimetri, largo 126 e profondo 90) in cui trovano posto 19 statue in terracotta di misura variabile da 30 a 33 centimetri di altezza.
Un capolavoro di artigianato come lo sono in genere i presepi napoletani, che rappresentano una delle eccellenze nelle tradizioni del nostro Paese.
L’augurio del risveglio che conduce a una nuova vita
Tra i personaggi, anche “Benino“, il pastore dormiente presente in ogni Natività napoletana la cui esistenza è legata alla leggenda e a un buon augurio. E’ infatti colui che, con il suo sonno, mantiene l’incanto degli eventi. Si dice che sogni il presepio di cui è protagonista e il risveglio è considerato come una rinascita, la rivelazione del sacro e il passaggio a una nuova vita.
Di questi tempi, un augurio che si accoglie a braccia aperte e che si ricambia di cuore.
Il ringraziamento del Veneto
Il presepe napoletano è stato molto apprezzato dal Veneto. Non solo per la sua bellezza ma anche per i suoi significati intrinseci, a iniziare dall’idea iniziale del dono.
“E’ questo un gesto di grande sensibilità e forte valenza culturale e sociale – ha sottolineato l’assessore al turismo e all’agricoltura della Regione Veneto Federico Caner -. Sono convinto che iniziative come questa hanno il pregio di promuovere lo straordinario patrimonio artistico e artigianale italiano ma anche di diffondere un messaggio di fratellanza e civiltà, di generosità e speranza di cui abbiamo bisogno nel difficile momento storico che stiamo vivendo”.
La passione e l’anima napoletana
“In ognuno dei nostri presepi – spiega Francesco di Rosa – c’è l’anima napoletana e questa emerge in ogni personaggio che li compone. Sono il frutto del lavoro di maestri artigiani che studiano nei minimi dettagli ogni particolare e realizzano con passione ciascuna figura da collocare sulla scena. Ogni statuina ha la sua mimica, i suoi abiti caratteristici e il presepio, oltre al simbolo della Natività, è per noi una rappresentazione di vita quotidiana”.
Veri e propri capolavori di artigianato, i presepi napoletani nascono dalle abili mani di tanti artigiani che tramandano mestiere e passione per generazioni.
Anche nel presepe oggi collocato a Palazzo Sceriman, tutte le statue e gli elementi scenici sono stati studiati in ogni particolare, dagli abiti che indossano agli oggetti, alla Chiesa tipica napoletana con colonne di ordine corinzio. Ammirando l’opera dal retro si vede un gruppo di musicisti intenti a suonare.