Prorogato il rilascio del “promemoria dematerializzato”
È stata una delle novità, introdotte con la pandemia, che ha dato risultati tra i più apprezzati, sia dai medici che dai pazienti.
La possibilità, per l’assistito, di chiedere il rilascio di un promemoria dematerializzato, senza necessità di ritirare la ricetta con la prescrizione nello studio del medico di base, ha rischiato però di venire meno.
La proroga dell’ordinanza della Presidenza del Consiglio, pubblicata in Gazzetta Ufficiale a marzo 2020, aveva infatti scadenza al 31 dicembre 2022.
Ma, come richiesto dall’Ordine dei medici e dalle diverse federazioni e sindacati, ma anche da associazioni come Cittadinanzattiva, il posticipo di un anno è stato inserito nel milleproroghe oggi all’esame del Consiglio dei Ministri.
La ricetta che ha funzionato
La ricetta dematerializzata, versione elettronica della classica ricetta “rossa”, d’altra parte, ha funzionato.
Al posto della consegna fisica della classica prescrizione medica, sarà così possibile continuare a ricevere, via sms o via e-mail, un codice non criptato che ne svolge la funzione.
E scongiurare il temuto aumento dei tempi d’attesa che sarebbe derivato dal ritorno alla situazione precedente e l’inevitabile sottrazione del tempo da destinare alle visite..