Selezionata la dozzina dell 77° edizione del concorso. Serata finale il 6 luglio
Da Ennio Flaiano nel 1947, con il libro Tempo di uccidere, a Mario Desiati, autore di Spatriati: chi sarà il successore dei 76 vincitori del Premio Strega?
Giovedì 30 marzo è stata presentata la famosa ‘dozzina’, i candidati alla LXXVII edizione di uno dei premi letterari più ambiti d’Italia, durante la conferenza stampa dalla Camera di Commercio di Roma, nella sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano.
E’ così ufficialmente iniziata l’edizione 2023. Durante la conferenza sono stati proclamati anche i cinque autori finalisti del Premio Strega Europeo, alla sua decima edizione.
Quest’anno, degli ottanta libri sui cui è stata selezionata la dozzina, quarantacinque sono di autrici: un record per il Premio.
Non si tratta, non più, di sola narrativa, ma soprattutto di biografie, di autobiografie, di fiction, di diari.
Il trend post-pandemia segna storie molto forti, dove predominano tematiche come la morte, la malattia, la perdita.
I genitori non sono più un baluardo, ma sono diventati nei racconti indifesi e fragili; nei libri candidati si muore molto e non si nasce mai.
In tutta questa negatività, la letteratura diventa una cura e una medicina.
I candidati italiani della 77° edizione
I dodici finalisti presenteranno i loro libri in un tour per le librerie romane.
Sono stati scelti da circa duecentosessanta votanti i quali hanno individuato circa ottanta titoli, (record tra tutte le edizioni del premio) su cui gli oltre 400 Amici della domenica hanno scelto la dozzina.
Il vincitore sarà proclamato durante la serata finale del 6 luglio al Museo Villa Giulia, sede del Premio Strega.
Fanno parte della dozzina selezionata Silvia Ballestra con il suo La sibilla: Vita di Joyce Lussu, ri-racconto biografico della vita artistica della protagonista, Maria Grazia Calandrone, con Dove non mi hai portata, libro di amore e morte, che nasce da un vuoto e lo trasforma in letteratura, Andrea Canobbio, autore de La traversata notturna, storia di un viaggio torinese alla ricerca di ricordi e di segni dei genitori dell’autore, Ada D’Adamo, che in Come Daria ha dato vita a un’opera piena di emozione e sentimenti che affronta la relazione tra una madre e una figlia disabile.
Ancora, Gianmario Griffi, con il romanzo Ferrovie del Messico, storia di un milite della guardia nazionale repubblicana di Asti, che riceve l’ordine di disegnare una mappa ferroviaria del Messico nel 1944, Vincenzo Latronico, che ne Le perfezioni, come in una riscrittura di George Perec, racconta il consumismo oggi e la sua infelicità, Romana Petri con il romanzo biografico della vita di Antoine de Saint-Exupéry Rubare la notte, Rosella Postorino con Mi limitavo ad amare te, storia di tre ragazzini che nel 1992 si salvano dalle bombe di Sarajevo e arrivano in Italia, Igiaba Scego, che in Cassandra a Mogadiscio, attraverso la voce di una sedicenne che durante la guerra perde – perché scompare – e poi ritrova la madre, dà vita a un dialogo linguistico tra Somalia e Italia.
Infine Andrea Tarabbia, autore de Il continente bianco, romanzo sulla penetrazione del fascino neofascista nei giorni nostri, Maddalena Vaglio Tanet con Tornare dal bosco, la storia di una maestra che nel 1970, a causa di un trauma, si rifugia nel bosco e Carmen Verde, con la narrazione del corpo di una eterna bambina di fronte alla magnifica madre di Una minima infelicità.
La cinquina dei finalisti sarà proclamata il prossimo 6 giugno.
La storia del Premio Strega
Il Premio, promosso dalla fondazione Maria e Goffredo Bellonci, ha segnato negli anni la storia della letteratura italiana, contribuendo al rilancio culturale nel periodo postfascista.
Negli anni sono stati premiati autori del calibro di Elsa Morante, Cesare Pavese, Natalia Ginzburg, Alberto Moravia, Umberto Eco con Il nome della rosa, Dacia Maraini, Primo Levi, Margaret Mazzantini, Giuseppe Tomasi di Lampedusa con il suo Il Gattopardo, dimostrando come l’iniziativa segni e tasti annualmente il polso della cultura letteraria italiana nel tempo.
Solo undici donne hanno vinto il premio in settantasei edizioni, a fronte di sessantaquattro uomini.
I candidati vengono selezionati tra le proposte degli Amici della domenica, il club di lettori che ha fondato il Premio nel lontano 1947, su iniziativa di Maria Bellonci e grazie al mecenatismo di Guido Alberti, patron dell’azienda di famiglia del famoso liquore Strega, da cui prende il nome.
Al tempo, i membri della giuria erano centosettanta Amici, i quali si riunivano il settimo giorno della settimana in casa Bellonci. Oggi sono oltre quattrocento.
Le proposte dei candidati attraversano una prima scrematura del Comitato direttivo, il quale individua i dodici libri che andranno a concorrere per il Premio Strega. Segue successivamente la votazione tra gli Amici per decretare la cinquina (o più) finalista.
Tra questi, deve essere presente almeno un libro il cui editore è da considerarsi medio-piccolo; la sua selezione avviene scalando la classifica finché non viene individuato.
Il Premio e i suoi ‘record’
Avviene poi una seconda votazione, dopo quindici giorni, dove ogni membro può dare un solo voto a uno dei libri finalisti.
Al termine dello scrutinio viene proclamato il vincitore, il quale riceve un premio in denaro di cinquemila euro offerto dalla società Strega Alberti Benevento.
Solo due sono gli autori ad avere vinto il premio due volte: Paolo Volponi, nel 1965 con La macchina mondiale e nel 1991 con La strada per Roma, e Sandro Veronesi (2006, Caos Calmo e 2020, Il colobrì).
Non si è mai verificato un ex-aequo, salvo nel 2006, quando la Costituzione Italiana ricevette un premio onorario.
La X edizione del Premio Strega Europeo
I cinque candidati del Premio Strega Europeo sono scrittori che già hanno ottenuto un premio nel paese di origine o in Europa.
Annunciati da Eva Giovannini, gli autori sono: Emmanuel Carrère (Francia) con V13, la cronistoria del processo agli autori della strage del Bataclan (l’autore non è nuovo a questa scrittura, dopo Limonov); Ester Kinsky, dalla Germania, con Rombo: poetessa e traduttrice, ambienta il romanzo in una comunità di pastori slavi in Friuli nelle giornate del terremoto del 1976. Andrei Kurkov, dall’Ucraina, con L’orecchio di Kiev, un romanzo noir nell’Ucraina della rivoluzione bolscevica, Johanna Lykke Holm con Strega: scrittrice e traduttrice svedese al primo romanzo, una moderna fiaba gotica.
Dalla Turchia, Burhan Sonmez con Pietra e Ombra, storia di un anziano uomo del sud anatolico che si intreccia con quella del proprio paese.
Gli autori si potranno conoscere durante il Salone del Libro di Torino, dove presenteranno la loro opera.
Damiano Martin