La prima scrematura è stata fatta. In modalità coronavirus, ognuno chiuso nelle proprie stanze durante il periodo del lockdown, nell’immersione più intima della lettura, che ha permesso di assaporare la qualità delle opere giunte. Ben 222.
Di autori giovani e meno giovani, affermati o del tutto sconosciuti. Legati a qualche colosso dell’editoria ma soprattutto a piccole case editrici. Donne, in particolar modo.
La prima vera novità del Premio Campiello, uno dei più prestigiosi concorsi di letteratura contemporanea italiani, è forse proprio “l’altissimo valore della letteratura al femminile”.
Il Campiello: un’indimenticabile 58° edizione
Riuniti in videoconferenza per annunciare alla stampa le modalità in cui si svolgerà la 58° edizione del Premio Campiello, il presidente della Giuria dei letterati Paolo Mieli, della giuria tecnica Piero Luxardo, il presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro, il giornalista Giancarlo Leoni e, in rappresentanza dei giurati, il cantautore Roberto Vecchioni hanno confermato che la finale del Campiello si terrà il 5 settembre a Venezia, probabilmente in un luogo aperto e compatibilmente con quanto sarà previsto dai futuri decreti.
1 Giugno Rai 5: i finalisti
Nel frattempo, la cinquina dei finalisti sarà resa nota l’1 giugno, alle ore 15.45, in diretta su Rai 5 all’interno del programma “Terza Pagina”.
Poche le indiscrezioni, ma una certezza assoluta: gli industriali veneti non mollano il Campiello e il Campiello non molla Venezia .
“Stiamo procedendo con l’organizzazione -ha detto il presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro – Ci sono stati momenti molto complicati e ci saranno dei cambiamenti.Non è ancora stato deciso il luogo in cui si terrà la finale ma c’è la volontà di trovare un luogo “fisico”, per presentare a tutti il vincitore di questa edizione”.
Le due Giurie del Premio Campiello
Nessuna indiscrezione sulla tipologia delle opere giunte, se non che ci sono numerose autrici meritevoli.
Quel che al momento è noto è che tra i 222 romanzi in concorso ne sono stati selezionati 56. Su questi verterà quindi ora il lavoro finale della Giuria dei letterati, che arriveranno a definire la cinquina dei finalisti.
E’ a questo punto che si attiverà la parte più particolare e caratteristica del Premio Campiello: il coinvolgimento, per la scelta del vincitore, della Giuria popolare. Trecento lettori che dedicheranno parte della loro estate alla lettura e alla valutazione dei testi dei cinque titoli finalisti. Saranno loro, alla fine, a decidere chi sarà il vincitore.
Premio Campiello: “Libri di emozione e di valore”
“Nel 1963 questo concorso letterario ha assegnato la vittoria a “La tregua” di Primo Levi quando ancora Levi non era un autore mondiale e anzi, i suoi libri erano stati rifiutati da molti editori. Il Premio Campiello negli anni ha scoperto autori destinati a diventare i grandi autori della letteratura italiana contemporanea e per questo – ha detto il presidente della giuria dei letterati , il giornalista Paolo Mieli – ho assunto questo compito con grande emozione.
Questi libri hanno allietato i nostri giorni di costrizione durante il lockdown e nessuno di noi si dimenticherà mai di questa 58° edizione. Li abbiamo letti con attenzione. Sono libri di emozione e di valore”.
La scelta, quindi, non sarà poi così semplice per i giurati. “I momenti salienti delle valutazioni della giuria tecnica – ha spiegato il presidente Piero Luxardo – saranno resi noti sul sito internet del Premio Campiello. Sarà così possibile capire come si è pervenuti alla votazione e alla definizione della cinquina finalista”.
L’1 giugno, oltre ai nomi dei finalisti sarà noto anche il vincitore del Premio Opera Prima e della sezione Campiello Giovani, che ha già i suoi finalisti.
Tra loro, anche un giovane autore veneto, Federico Schinardi, di Verona, con “Un giorno se ne andarono le pecore”.
Il Premio Campiello è nato nel 1962 per volontà dell’Associazione Industriali del Veneto. Nella sua lunga storia ha lanciato e scoperto grandi scrittori, annoverando tra i suoi vincitori , tra gli altri, Primo Levi, Mario Soldati, Dacia Maraini, Michela Murgia e Margaret Mazzantini.