Secondo gli ultimi dati Istat, la popolazione italiana continua a scendere sempre più velocemente. La dinamica demografica incide tanto da rendere poco rilevanti anche i movimenti migratori
L’Italia, nel corso dell’ultimo anno, ha perso circa 180 abitanti.
Quasi tre volte una città come Venezia, due La Spezia, una Modena.
In data 31 dicembre 2022 l’Istat ha calcolato la popolazione italiana in 58.850.717 abitanti.
Prima il Covid, poi un eccesso di mortalità durante i mesi estivi e la continua diminuzione del numero delle nascite, ci hanno portati a un decremento della popolazione un po’ in tutto il Paese.
Neppure le ondate migratorie seguite all’inizio della guerra tra Russia e Ucraina smorzano le cifre.
Se nel 2021 al Nord Italia si era registrato un decremento della popolazione dello 0,4%, nel 2022 è di un ulteriore -0,1%, al Centro del -0,3% e, al Sud, del -0,6%.
Negli ultimi tre anni, complessivamente, l’Italia ha perso 957 mila abitanti.
Morti naturali, per malattia, tra cui in larga parte Covid, per incidenti, ma anche per l’aumento delle temperature, che a luglio ha fatto registrare un aumento del 58,3% delle morti.
Concomitanti con il record minimo delle nascite: sole 393 mila .
Le uniche regioni in cui non si è registrato un peggioramento nel saldo tra nascite e decessi sono il Friuli Venezia Giulia e la Puglia.
Ma restano anche queste rispettivamente a -7,2 per mille (contro il -7,8 per mille dell’anno precedente) e a -4,7 per mille (contro il -5,1 per mille del 2021).
Il dato che è senza dubbio di nuovo aumentato è invece quello che riguarda l’immigrazione, che durante la pandemia aveva subito un inevitabile freno.
Nel 2022 sono infatti giunti in Italia 360.685 immigrati (+13,3% rispetto al 2021), di cui 146 mila provenienti dall’Ucraina.
