Venezia Heritage Tower unico esempio in Europa di riconversione di una torre di raffreddamento dell’acqua in polo culturale ed espositivo
Si dice Porto Marghera. E si pensa a un luogo del passato, privo di vita e con una storia scomoda da scontare.
In realtà Porto Marghera è, oggi come ieri, una continua sorpresa.
Perché all’interno di quell’area che viene comunemente ricondotta al solo Petrolchimico c’è una gran vita.
Ci sono aziende in produzione, trasporti, business. E un caso di archeologia industriale di grande bellezza.
Un luogo che non ci si aspetta in un contesto con una reputazione da salvare.
Venezia Heritage Tower
Venezia Heritage Tower rappresenta un caso unico, in Italia ed in Europa, di recupero e riconversione di una torre industriale di raffreddamento dell’acqua.
La struttura, un tempo appartenuta alla Vetrocoke di Porto Marghera, insieme all’area circostante, nel 1998 è stata acquistata da un consorzio di imprese attive nella logistica e grazie alla start up che ha dato il nome alla torre, alta 60 metri, è stata trasformata in uno spazio multifunzionale. “Oggi – spiega Alessandra Previtali, Ceo di Venezia Heritage Tower – ospita meeting ed eventi di carattere aziendale , formativo e culturale, oltre che un osservatorio panoramico con vista a 360 gradi.
Il Museo delle Imprese: tante scoperte nella storia di Porto Marghera
Al suo interno, anche un “Museo d’imprese“, mostra permanente ma non statica, perché in continua evoluzione, dedicata alle eccellenze produttive che hanno segnato la storia di Porto Marghera.
Curata da Massimo Orlandini, collezionista, l’esposizione custodisce oltre 7000 “pezzi” (brevetti, produzioni esclusive, pubblicitarie e molto altro) che testimoniano un patrimonio di conoscenze di aziende note in tutto mondo, molte delle quali in un settore, quello alimentare, che pochi riconducono a Porto Marghera.
Lo sapevate che proprio qui la Paolini e Villani, la ” Compagnia veneziana delle Indie”, oltre a droghe, spezie, budini e gelatine, produceva per Sir Thomas il famoso Tè Lipton?
O che a Porto Marghera avevano sede la Società Generale delle Conserve Alimentari “Cirio” (che già manteneva dal 1938 uno stabilimento sulla sponda del Canale Industriale Ovest) e la Riseria Italiana?
Che qui sono nate produzioni prima inesistenti come lo zintek, lega di zinco e titanio usato per coperture edili e che ancora sussistono?
Tutte storie che Metropolitano.it andrà a raccontare.
Porto Marghera: una realtà in crescita e rivoluzione
Quando si parla di ex Petrolchimico o di Porto Marghera si tende a pensare a realtà che hanno fatto storia ma che sono oggi prive di spessore.
I numeri evidenziano in realtà una situazione in crescita e questo non solo grazie a un sistema produttivo legato all’industria tradizionale ma soprattutto grazie alle nuove professionalità e ai nuovi settori che stanno investendo sull’area.
Oggi a Porto Marghera sono attive 915 aziende che danno lavoro a 11.826 persone. Rispetto al 2017, quando erano 884, sono aumentate di 31 unità, facendo contare 776 lavoratori in più. Per rendersi conto di come sta evolvendo la situazione, nel 2015 le aziende attive a Porto Marghera erano 780 e gli addetti poco più di 10 mila.