La sperimentazione del wallet con i documenti in forma elettronica parte il 23 ottobre per 50 mila utenti e verrà progressivamente estesa a tutti i maggorenni
Alla fine, ci resterà fisicamente in mano solo il passaporto.
Nel processo di smaterializzazione dei tanti documenti che oggi portiamo, in tasca o nella borsetta, all’interno del nostro portafoglio è ormai imminente una decisa accelerazione verso la concreta digitalizzazione degli stessi all’interno di una app.
Con il via alla sperimentazione ufficializzato dal sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti al termine della riunione ministeriale del G7 dedicata a Tecnologia e digitale tenutasi a Villa Erba di Cernobbio, dal 23 ottobre 2024 i primi 50 mila cittadini italiani potranno infatti caricare su IT Wallet i primi documenti.
Portafoglio digitale per tutti in 43 giorni
È un percorso che procederà per successive tappe, quello illustrato dal sottosegretario.
In ogni caso, una volta tanto, l’Italia anticiperà la stessa Unione Europea nelle tempistiche di un’iniziativa tecnologicamente avanzata, visto che l’iter verso il wallet continentale Eudi (acronimo per European digital identity wallet) è ancora a un livello più arretrato e non sarà disponibile per tutti prima del 2026.
Il progressivo ampliamento riguarderà in primo luogo gli utenti. Dopo il ristretto campione di cittadini ammesso alla sperimentazione, selezionati per garantire una rappresentatività geografica, sociale, di età e genere, già il 6 novembre la platea di interessati salirà a 250 mila persone ed entro il 20 novembre si punta ad estendere l’opportunità a 1 milione di italiani. In ogni caso, l’attesa per chi non sarà compreso nelle finestre iniziali sarà brevissima: IT Wallet verrà reso disponibile a tutti i maggiorenni a partire dal prossimo 4 dicembre.
Cosa conterrà IT Wallet
Il progressivo allargamento non riguarderà comunque solo i potenziali fruitori.
Anche sui documenti che potranno essere caricati nel portafoglio digitale è prevista una progressiva implementazione.
I primi 3 saranno la tessera sanitaria e, per chi ne è in possesso, la patente di guida e la carta europea della disabilità. Successivamente si parla di aggiungere carta d’identità, certificati anagrafici e tessera elettorale, ma non il passaporto, che resterà dunque un documento fisico.
Per il caricamento dei documenti sarà necessario utilizzare l’app IO, già impiegata ai tempi della pandemia.
L’accesso potrà avvenire attraverso l’identità digitale Spid o la carta di identità elettronica Cie.
È stato proprio in seguito all’introduzione di quest’ultima, ha spiegato Butti, che l’Italia ha iniziato a lavorare al portafoglio digitale da un paio d’anni. L’obiettivo finale sarà quello di arrivare a un’identità unica rilasciata dallo Stato che uniformi documenti e informazioni, in linea con le norme del futuro Eudi.
E pubblico, almeno inizialmente, sarà anche il wallet, che si pone l’obiettivo di rendere più semplice e veloce l’accesso ai servizi pubblici. Nel rispetto delle indicazioni europee, sarà comunque data anche ai privati la possibilità di sviluppare propri portafogli digitali.
Alberto Minazzi