9 giugno 1588: una pietra d’Istria lunga 4 piedi, larga 2 e alta all’incirca 1,5 viene posata sul lato di Rivoalto. Inizia qui la “nuova” storia del ponte di Rialto per come lo conosciamo: uno dei ponti più noti al mondo, posto al centro di Venezia e proprio per questo snodo cruciale della Repubblica prima e della metropoli oggi, tra commercianti che sperano ora che la città è in fascia bianca di riprendere i loro affari e turisti che sgomitano per un’iconica foto sul ponte per eccellenza della città lagunare.
In origine fu un ponte di barche
Quella prima pietra fu l’inizio di una nuova vita, ma soprattutto la fine di un periodo piuttosto travagliato per il ponte di Rialto, unico collegamento pedonale sul Canal Grande tra la parte orientale e quella occidentale della città. Originariamente non era nemmeno una struttura: fino alla seconda metà del 1100, infatti, la comunità rivoaltina si era accontentata di un ponte di barche. Di certo utile nel caso in cui si fosse dovuta far passare una grande imbarcazione; un po’ meno per le tasche dei veneziani, dato che doveva essere pagato un pedaggio ogni volta che doveva essere attraversato. Prezzo, un “quartarolo” (la quarta parte di un denaro veneto).
Il “Ponte della Moneta”
Per questo motivo l’antenato di Rialto assunse il nome di “Ponte della Moneta” quando si decise di sostituire alle barche una costruzione su pali in legno, progettata da Nicolò Barattiero intorno al 1181.
Questo primo ponte venne sostituito settant’anni dopo, nel 1250, questa volta con un progetto in legno strutturale: due rampe inclinate congiunte al centro da una sezione mobile, così da permettere il passaggio alle navi più alte. Il mercato di Rialto cresceva, così come il traffico sul Canal Grande, sopra e sotto: da qui il ponte prese il nome conosciuto ancora oggi.
I danni nel corso dei secoli
Ma un ponte di legno, per quanto ben costruito, non poteva reggere l’enorme traffico che si veniva a creare sulle sponde del Rialto. Oltre all’ordinaria manutenzione, la struttura venne una prima volta danneggiata nel 1310 dai rivoltosi di Bajamonte Tiepolo. Nel 1444, dopo la costruzione delle file di negozi sui lati della struttura, i cui affitti erano destinati proprio alla manutenzione del ponte, questo crollò sotto il peso della folla radunatasi per assistere al corteo della sposa del marchese di Ferrara.
Una progettazione lunga un secolo
È del 1503 la prima proposta per la costruzione di un ponte in pietra.
Da qui al 1588 sono seguite svariate proposte e un altro crollo, nel 1524.
Ma la spinta decisiva venne data solo verso la fine del secolo dal doge Pasquale Cicogna, il quale bandì ufficialmente un concorso cui parteciparono i più famosi architetti: Jacopo Sansovino, Michelangelo, ma soprattutto Andrea Palladio, autentica archistar dell’epoca.
Incredibile pensare come possano esser stati rifiutati ben due progetti del costruttore più famoso del mondo, se non fosse per il fatto che un architetto di “terra” non necessariamente va bene anche per l’acqua.
Eppure andò così: l’impronta palladiana fu bocciata, preferendole lo stile concreto di casa.
Il Ponte di Rialto tra storia e leggenda
Nel 1587 partecipò infatti al bando anche Antonio Da Ponte, veneziano doc. Nomen omen: il suo progetto fu scelto perché prevedeva una singola arcata (fondamentale per i canali di Venezia) e si integrava al meglio con l’architettura della città.
Il resto è storia e qualche leggenda: la costruzione del ponte venne contestata, anche duramente, ma il ponte fu concluso in tre anni. Ciò non tolse l’occasione di sbeffeggiare i contestatori scolpendo un paio di figure vittime delle loro stesse maledizioni. Un mito narra che lo stesso Da Ponte venne maledetto dal diavolo tramite inganno, in uno dei soliti patti tra un artista e l’infernale creatura.
Il ponte di Rialto simbolo di Venezia
Ciononostante, il ponte di Rialto è ancora al suo posto, così com’era stato pensato. Fu l’unico collegamento tra le due sponde fino al 1854, quando gli austriaci crearono i prototipi in ghisa del Ponte degli Scalzi e del Ponte dell’Accademia.
Fu quella prima pietra del 9 giugno 1588 lo spartiacque nella storia (e unione tra le terre) del ponte di Rialto, tra quello che era prima di quella data e quello che è, ancora oggi, dopo 433 anni di storia: uno dei punti centrali di Venezia; il simbolo di una città fondata sull’acqua e che sull’acqua ha imparato a vivere; il continuo collegare tanto le isole della Laguna quante le genti che la visitano e vi commerciano ogni giorno.
Damiano Martin