Pochi posti in Italia come Pompei sono soliti restituire agli archeologi affascinanti pezzi di storia e ambienti di tempi antichi. Dopo il ritrovamento di un Termopolio Regio di epoca augustea completamente intatto e di uno straordinario e raro carro cerimoniale a quattro ruote con fregi in argento e bronzo, è la volta di una nuova scoperta nella villa a Civita Giuliana.
Qui è infatti stata riportata alla luce una stanza destinata agli schiavi che lavoravano nella dimora.
Un ritrovamento che ancora una volta mette al centro dell’attenzione il Parco Archeologico della città campana, dove gli scavi in corso non finiscono di stupire e affascinare.
Un modello di studio unico al mondo
La stanza destinata agli schiavi, ancora incredibilmente intatta con tutto il suo corredo di povere cose, riporta immediatamente a quella che era la realtà quotidiana di quelle persone.
E’ uno spazio piuttosto buio di pochi metri quadrati con tre brandine in legno, delle quali una più piccola destinata molto probabilmente a un bambino.
I giacigli sono privi di materassi, che invece avevano i letti dei signori, con solo una pezza di tessuto stesa su una rete di corde che il calco in gesso ha fatto ritornare alla luce con impressionante precisione. I muri sono spogli e senza colori, a parte una macchia di vernice bianca sotto alla piccola finestra, nel punto dove veniva appesa una lucerna.
Nell’angusto ambiente c’è una cassa lignea contenente oggetti in metallo e tessuto che sembrano far parte dei finimenti dei cavalli. Appoggiato a uno dei letti è stato trovato il timone di un carro. Era di legno ma il calco in gesso ha fatto riemergere su una parte della forcella una vistosa rappezzatura fatta con lo spago.
Nella stanza vi sono poi brocche, anfore e vasi accatastati. La stanza degli schiavi è stata rinvenuta non lontano dal portico dove fu scoperto il carro cerimoniale e dalla stalla scoperta nel 2018.
«Si tratta di una scoperta eccezionale – sottolinea il ministro della cultura Dario Franceschini – dettagli sorprendenti che permettono di compiere significativi passi avanti nella ricerca scientifica e che fanno di Pompei un modello di studio unico al mondo».
Lo studio sulla villa
La grande villa suburbana di Civita Giuliana ha dunque restituito la stanze degli schiavi stallieri, forse una piccola famiglia, che viveva a pochi passi dalla stalla destinata ai superbi cavalli dei padroni e dalla loro dimora.
«E’ davvero rarissimo che la storia restituisca i particolari di queste vite – spiega il direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel -. Da quanto rinvenuto questa stanza racconta situazioni di disagio, di precarietà che possiamo riconoscere. Un motivo in più per indagare la villa nel suo complesso».
Gli scavi finora effettuati nell’area della villa già hanno riportato alla luce elementi di enorme interesse. Oltre alla stalla con i cavalli bardati e lo stupefacente carro, la stanza decorata di fiori che ospitava la piccola Mummia, forse una delle figlie dei proprietari. Sulle scale di casa sono stati ritrovati perfino i corpi di due fuggitivi. L’obiettivo è quello di proseguire negli scavi per arrivare ad aprirla al pubblico con un nuovo percorso di visita.
Silvia Bolognini
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