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Pompei riscopre erotismo e mitologia

Pompei riscopre erotismo e mitologia
Quadro con raffigurazione di satiro e ninfa

Immagini dal contenuto sessuale ed erotico nell’ultima dimora emersa dagli scavi

E’ l’ultima significativa scoperta avvenuta nel sito di Pompei, dove sono in corso gli scavi archeologici che stanno via via portando alla luce veri e propri tesori del passato.
Questa volta, ad essere stata scoperta, nel cantiere dell’Insula dei casti Amanti, è una dimora dalle piccole dimensioni ma ricca di decorazioni tra erotismo e mitologia.
I lavori hanno permesso infatti di rinvenire un affresco che rappresenta il mito di Ippolito e Fedra per il quale è stata denominata momentaneamente “Casa di Fedra”.

Alle pareti dell’abitazione anche la rappresentazione di un amplesso tra un satiro e una ninfa, un quadretto con coppia divina, forse Adone e Venere oltre una scena, purtroppo danneggiata dalle esplorazioni borboniche, in cui probabilmente si può riconoscere un Giudizio di Paride. Con il proseguire delle indagini da parte degli esperti sta diventando evidente che immagini dal contenuto sensuale ed erotico caratterizzavano molti spazi della città sia pubblici, sia come in questo caso nelle case private.

Quadro con raffigurazione di Ippolito e Fedra

“La casa di Fedra” riccamente decorata

Le decorazioni alle pareti della piccola casa posizionata nel quartiere centrale della città antica di Pompei lungo via dell’Abbondanza sorprendono per la loro raffinatezza e nulla hanno da invidiare a quelle della più grande e ricca casa dei Pittori al lavoro con la quale confina. Gli ambienti nell’Insula dei casti Amanti sono stati oggetto di un servizio di Alberto Angela che andrà in onda in versione integrale su Raiuno sabato 26 ottobre alle 15 nella trasmissione Passaggio a Nord Ovest.
I due ambienti attualmente oggetto di indagini sono nella parte retrostante dell’abitazione e permettono di ammirare oltre al quadretto mitologico di Ippolito e Fedra appunto altre scene interessanti sul passato del luogo.

Casa IX 12, B Quadro con raffigurazione di coppie divine

La particolarità della piccola casa, una tra le più recenti unità abitative emerse, è che è priva di atrio. A fianco del quadretto con Ippolito e Fedra, da una finestra si scorge un cortile all’ingresso del quale c’è un piccolo altare domestico, il larario, anche questo con una ricca decorazione dipinta a motivi vegetali e animali su fondo bianco. Il cortile ha una zona coperta che precede una grande vasca con le pareti dipinte di rosso con una canaletta attorno che consentiva di convogliare l’acqua piovana verso l’imbocco di un pozzo collegato con una cisterna sottostante.

Larario – dettagli serpenti

La collezione del Gabinetto Segreto vietata ai minori di 14 anni

Non sorprende che gli attuali lavori abbiano portato alla luce elementi di arte erotica.
Quando, all’inizio del XVIII secolo, presero il via i lavori di scavi archeologici nelle antiche città di Pompei ed Ercolano, affacciate sul Golfo di Napoli, già allora sia in forma di affreschi che di scultura e oggettistica, il simbolo fallico veniva accentuato con evidenza. Il tema sessuale era presente spiccatamente anche in articoli per la casa o comunque di uso domestico.
Questi reperti al tempo furono considerati altamente pornografici tanto che immediatamente se ne impedì la vista al pubblico con teloni o vennero rinchiusi in magazzini aperti solo su richiesta degli studiosi. Vi è ad esempio un affresco murale raffigurante Priapo, dio sessuale per eccellenza ed eccezionalmente dotato, che, dopo essere stato ricoperto con intonaco, si svelò solo nel 1998 per una serie di abbondanti precipitazioni.

Dopo oltre un secolo, la cosiddetta “arte proibita” della quale si abbondava, per breve tempo alla fine degli anni ’60 è stata riaperta alla visualizzazione del pubblico e definitivamente soltanto nel 2000. Tuttavia i minori di 14 anni non possono accedere a questo reparto del Museo Archeologico nazionale di Napoli dove sono custoditi se non in presenza di un tutore o con autorizzazione scritta. La collezione del Gabinetto Segreto si distingue per l’esposizione di circa 250 reperti a soggetto erotico provenienti soprattutto dagli scavi di Pompei ed Ercolano, distribuiti in quattro sale.

 

Silvia Bolognini

 

 

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