Rispettate le scadenze per i 45 traguardi del primo semestre. In arrivo altri 24,1 miliardi di euro
L’Italia è riuscita a rispettare i tempi fissati e ha raggiunto tutti e 45 gli obiettivi e i traguardi fissati per il primo semestre 2022 dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il rispetto delle scadenze per gli impegni presi con l’Europa è fondamentale al fine della prosecuzione del piano di rilancio sostenuto grazie alle risorse comunitarie.
Sulla base del conseguimento degli obiettivi previsti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha infatti potuto inviare alla Commissione europea la richiesta di pagamento della seconda rata dei fondi spettanti all’Italia sulla base della ripartizione delle risorse derivanti dal piano europeo Next Generation Eu: 750 miliardi di euro totali, che potranno essere spesi dagli Stati membri dell’Unione per sostenere la ripresa delle economie nazionali danneggiate dagli effetti della pandemia. 191,5 per l’Italia.
Pnrr: in arrivo altri 21 miliardi di euro
Lo scorso aprile, l’Italia aveva incassato la prima rata, per complessivi 21 miliardi.
La seconda rata a cui ha diritto il nostro Paese ammonta complessivamente a 24,1 miliardi di euro, tra gli 11,5 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e i 12,6 di prestiti.
Nei fatti, come ha precisato il Ministero, saranno però erogati “solo” 21 miliardi (10 di contributi e 11 di prestiti), in quanto la Commissione trattiene su ogni rata una quota di rimborso pari al 13% del prefinanziamento ricevuto dall’Italia ad agosto 2021. Inoltre, per arrivare alla concreta erogazione, dovrà essere completato l’iter, della durata di qualche mese, che i regolamenti prevedono per la valutazione da parte degli appositi organismi europei.
Interventi sulle reti stradali principali e secondarie
Sempre sul fronte dei contributi legati al Pnrr, va registrata anche l’approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile dei programmi e dei piani di intervento relativi a investimenti per 300 milioni sulla rete stradale secondaria, per migliorarne accessibilità e sicurezza.
Le risorse stanziate fanno capo al Piano Nazionale Complementare (Pnc) del Pnrr.
Firmati anche i protocolli di approvazione dei piani operativi dei concessionari autostradali e di Anas sul monitoraggio dinamico e il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel nella rete viaria principale, con una spesa di 450 milioni finanziati dallo stesso Pnc.
Mi chiedo, ma chi farà i lavori?
Con il disastro dei Bonus, ordinari o super (incredibile l’incapacità di gestire una questione così delicata), il settore edile-stradale è in ginocchio, dopo che aveva tentato di rialzare la testa dopo un decennio di crisi.
Le imprese non solo sono indebitate fino al collo (con cassetti fiscali pieni di crediti verso lo Stato), ma negli anni hanno perso anche tutte le loro competenze: non ci sono più operai qualificati, i capi cantiere non si trovano neanche a cercarli col lumicino e andrà a finire che per effettuare questi investimenti saranno chiamate le solite multinazionali che porteranno tutti i pochi benefici di questa operazione all’estero, ma a noi stiamo tranquilli, rimarranno da pagare gli interessi, quelli si…