La Commissione Ue ne ha annunciato l’approvazione ufficiale: «Roma ha raggiunto tutti e 45 gli obiettivi previsti nel primo semestre 2022»
Arriva dall’Unione Europea una buona notizia per l’Italia.
Il nostro Paese potrà ora contare su un ulteriore tesoretto da 21 miliardi di euro stanziati nel quadro del Recovery Fund, il programma di aiuti economici da 750 miliardi messo a punto nel 2020per aiutare i Paesi membri a fronteggiare la pandemia da Covid-19.
Bruxelles ha infatti dato il via libera alla richiesta avanzata da Roma lo scorso fine giugno.
In un paio di mesi a Roma arriva la seconda tranche del tesoretto
Dalla valutazione preliminare, la Commissione Ue ha certificato per l’Italia il raggiungimento dei 45 obiettivi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il primo semestre del 2022. Una condizione indispensabile per ottenere il denaro dal momento che l’Unione, prima di erogare i fondi in successive tranche, ha deciso di monitorare il raggiungimento degli obiettivi fissati da ciascun Stato membro con scadenze semestrali fino al 2026.
Nel complesso, all’Italia spettano ben 191,5 miliardi di euro tenuto anche conto della necessità di un riequilibrio territoriale tra le economie del Nord e del Sud. Questa seconda rata del Recovery vedrà in particolare arrivare 10 miliardi come risorse a fondo perduto, 11 miliardi erogati sotto forma di prestiti.
«E’ fondamentale – ha affermato il commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni – onorare gli impegni rimanenti del Pnrr per realizzare il cambiamento strutturale necessario a indirizzare l’economia italiana su un percorso di crescita forte e duratura».
Serviranno però ancora un paio di mesi per l’effettivo esborso dei soldi: deve infatti arrivare prima l’ok finale del Comitato economico e finanziario (Ecofin) che richiede un massimo di 4 settimane di tempo. Successivamente, in caso di risposta affermativa, serviranno ulteriori 30 giorni.
Altri 55 traguardi per ulteriori 19 miliardi
E c’è tempo fino a fine anno per il diritto a richiedere a Bruxelles la terza rata di finanziamenti. Questa arriverà portando a termine entro il 31 dicembre 2022 altri 55 obiettivi sui quali il Governo è al lavoro e sui quali la Commissione Ue eserciterà la sua valutazione. L’azione dell’Esecutivo punta a realizzarne numerosi, circa il 50%, in anticipo rispetto alla scadenza.
Tra le riforme già realizzate vi sono quella tributaria, degli istituti tecnici e professionali e si sta completando quella per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati.
Sono stati inoltre approvati i piani di investimento per la rigenerazione urbana nelle città metropolitane, gli interventi per la bonifica dei siti orfani, l’istituzione del fondo per l’housing universitario, l’istituzione dell‘Agenzia per la cybersicurezza nazionale e nuove risorse per la transizione digitale dei Comuni.
Le riforme realizzate
In particolare, sottolinea Palazzo Chigi, entro il 30 giugno sono state realizzate importante riforme come quella che introduce la nuova sanità territoriale, il completamento della riforma della Pubblica Amministrazione, le norme in materia di appalti pubblici e le riforme per il sistema dell’istruzione.
Tra gli investimenti sono stati assegnati i fondi per riqualificazioni e valorizzazione dei territori, per il rilancio dei borghi e del patrimonio culturale tra cui parchi e giardini storici, per il miglioramento dell’efficienza energetica di teatri, musei e cinema.
Altre risorse sono state investite in nuovi progetti di connessione digitale e nel campo della ricerca, per la strategia nazionale dell’economia circolare e per il programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Oltre a segnare passi avanti per la creazione di una filiera di produzione dell’idrogeno.
Silvia Bolognini