Uno studio conferma: i benefici di un’attività fisica regolare coinvolgono anche i volumi e la protezione della massa cerebrale
Lo avevano capito già gli antichi Romani, riassumendo il concetto nella notissima locuzione “mens sana in corpore sano”, contenuta nelle “Satire” del poeta e retore Decimo Giulio Giovenale, vissuto tra il 50 e il 140 dopo Cristo.
A confermare che una regolare attività fisica ingrossa non solo i muscoli, ma anche il cervello, migliorandone nel contempo la salute, adesso c’è un nuovo studio scientifico, pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease.
“L’attività fisica correlata all’esercizio è associata ad un aumento dei volumi cerebrali, indicando potenziali effetti neuroprotettivi”, è la conclusione a cui è giunto il gruppo di ricercatori internazionali.
4000 passi verso il benessere di mente e corpo
Il monitoraggio del volume cerebrale attraverso una serie di scansioni con risonanza magnetica effettuate da parte del team di studiosi, partendo dai risultati di studi precedenti che avevano dimostrato i benefici per il cervello del consumo calorico legato all’attività fisica, ha coinvolto 10.125 persone, con un’età media di circa 53 anni, il 52,3% maschi. Il 75,1% del campione ha riferito di svolgere attività fisica moderata o vigorosa per circa 4 giorni in media a settimana.
È quindi emerso che la massa cerebrale è maggiore in chi svolge, per almeno 10′ continui, regolare movimento: da una semplice passeggiata, alla corsa, alla pratica di uno sport. Non è insomma necessario essere degli atleti professionisti. “Abbiamo scoperto – spiega David Merrill, uno dei coautori dello studio – che anche livelli moderati di attività fisica, come fare meno di 4 mila passi al giorno, possono avere un effetto positivo sulla salute del cervello. Questo è molto meno rispetto ai 10 mila passi spesso suggeriti, rendendolo un obiettivo più raggiungibile per molte persone”.
I benefici dell’attività fisica per il cervello
Scendendo nel dettaglio, a risultare più grandi sono state in particolare aree del cervello ritenute “chiave” per la memoria e l’apprendimento: dalla materia grigia, fondamentale nell’elaborazione delle informazioni, alla materia bianca, che consente i collegamenti tra diverse regioni del cervello, fino all’ippocampo, che gioca un ruolo importante nella memoria.
“L’esercizio fisico – illustra Cyrus A. Raji, primo ricercatore – non solo riduce il rischio di demenza, ma aiuta anche a mantenere le dimensioni del cervello, il che è fondamentale con l’avanzare dell’età”. Ma non solo. “La nostra ricerca – aggiunge il coautore Somayeh Mesysami – suggerisce benefici neuroprotettivi. Questo ampio studio campione migliora la nostra comprensione dei fattori legati allo stile di vita nella salute del cervello e nella prevenzione della demenza”.
L’attività fisica e la prevenzione dell’Alzheimer
Non è infatti solo la conferma della millenaria saggezza popolare il risultato dello studio, ma se ne possono trarre concrete indicazioni per la prevenzione delle malattie legate all’invecchiamento cerebrale.
“Con scansioni di immagini complete – afferma Rajpaul Attariwala, autore senior – il nostro studio enfatizza la sinergia interconnessa tra il corpo e il cervello. E dimostra che una maggiore attività fisica è un fattore predittivo di un cervello che invecchia più sano”.
Già uno studio di Lancet del 2020 aveva identificato l’attività fisica tra i fattori di rischio modificabili che incidono sul rischio di sviluppare l’Alzheimer. “Questo nuovo studio, aggiunto ad altri studi sul ruolo della dieta, della riduzione dello stress e della connessione sociale – conclude Il redattore capo del Journal of Alzheimer’s Disease, George Perry – offre i benefici comprovati dei fattori modificabili senza farmaci nel ridurre sostanzialmente la malattia di Alzheimer”.
Alberto Minazzi