Il Consiglio d’amministrazione dell’Agenzia attende ulteriori informazioni e attiverà un tavolo di concertazione
Le donne italiane dovranno ancora attendere per poter ricevere gratuitamente la pillola anticoncezionale. Dopo l’annuncio dell’approvazione della misura da parte del Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia Italiana del Farmaco dello scorso 22 aprile, ora il Consiglio d’amministrazione della stessa Aifa ha reso noto di aver “rilevato che non sussistono gli elementi essenziali per deliberare”.
Il rinvio del via libera è stato motivato con il fatto che “le Commissioni consultive dell’Agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema Sanitario Nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità”. Il costo della misura è stimato attorno ai 140 milioni di euro l’anno.
La pillola è già gratuita in 6 regioni italiane (Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Puglia e Trentino), che, a tal fine, come avviene anche in alcuni Paesi europei, applicano il criterio della fascia d’età, concedendo la gratuità alle giovani fino a 26 anni. Al tempo stesso, ricorda lo stesso Cda dell’Agenzia, è però astrattamente possibile adottare criteri diversi, come la gratuità per tutte le donne in età fertile o per quelle che versano in condizioni economicamente disagiate.
“Come di consueto – conclude il comunicato pubblicato online sul sito di Aifa – il CdA afferma di essere pronto a svolgere il suo ruolo e ad esprimere compiutamente il suo parere non appena disporrà dell’adeguata istruttoria richiesta alle Commissioni consultive. Inoltre, con queste indicazioni, il Consiglio si impegna ad attivare un tavolo di concertazione con i Ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni”.