Anche sull’acqua, il futuro della mobilità sono i motori elettrici.
Oggi non è una certo una novità. Ma a Venezia c’è chi, già 40 anni fa, ha creduto talmente tanto nella nautica green da esser diventato un pioniere delle imbarcazioni ecosostenibili.
Per il suo impegno profuso ininterrottamente negli anni nella ricerca di tecnologie per una navigazione a zero impatto ambientale, il Comune di Venezia ha premiato il consigliere di Assonautica Venezia e imprenditore nel settore della nautica ad alimentazione elettrica Pietro Tosi consegnandoli, a Ca’ Farsetti, il gagliardetto della città.
La sua “Cargo 31“, imbarcazione europea dell’anno full electric, è stata inoltre insignita del titolo di “Barca ecologica dell’anno 2020“.
“Oggi consegniamo un riconoscimento simbolico ma dovuto per quanto, da veneziano, Piero Tosi sta offrendo da decenni alla nostra città – ha detto il consigliere delegato alla Tutela delle tradizioni Giovanni Giusto – All’inizio le sue innovazioni erano poco capite, forse perché troppo proiettate al futuro. Ma Tosi aveva ben compreso già allora l’importanza della mobilità acquea elettrica. Una strada che ovunque, e a Venezia in particolare, diventa essenziale per convivere in maniera compatibile con questo ambiente straordinario”.
Le lunghe traversate dei mari e lo sguardo al futuro
Con le imbarcazioni elettriche da lui realizzate il comandante Pietro Tosi ha già fatto per due volte il giro dell’Italia e diverse traversate.
Vent’anni fa girava con i pannelli solari, poi utilizzando batterie sempre più all’avanguardia.
Poi ha realizzato, ancora elettrica, la prima imbarcazione climatizzata per il trasporto di opere d’arte
Oggi, superati i 70 anni, sta lavorando anche a un nuovo progetto con i droni per il trasporto dei medicinali.
“Piero Tosi – ha detto l’assessore l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto- è un esempio di tenacia e di visione verso il futuro. È una persona che crede fortemente in quello che fa e nella possibilità di applicare le innovazioni in modo pratico nella vita quotidiana, utilizzando, ad esempio, il trasporto elettrico”.
La sua opera di sensibilizzazione per promuovere la nautica sostenibile cercando di far concretamente vedere che il sogno poteva diventare realtà, è iniziata con le sue traversate dei mari nel 2006.
“Grazie anche a persone come lui – ha rilevato l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin- è aumentata in questi anni la sensibilità verso la mobilità sostenibile e stiamo assistendo ad una sempre maggiore transizione verso la motorizzazione elettrica, anche nelle imbarcazioni. Vedo la città proiettata verso una nuova strada e per questo ci attendiamo un’inversione di marcia che porti, anche nei nostri canali, una presenza sempre maggiore di imbarcazioni più performanti e meno inquinanti”.
Una barca, 13 vantaggi
Di barche ecologiche Pietro Tosi ne ha realizzata più di una.
Cargo 31, la “barca dell’anno 2020” lunga 9,2 metri e larga 2,2, è stata presentata un anno e mezzo fa al Salone Nautico di Venezia.
Avvenuta la consegna del premio, ai presenti è stata offerta una dimostrazione dei numerosi vantaggi che offre una barca totalmente elettrica, con una breve navigazione fino alla sede della Regione Veneto. Una nuova conferma che ha senso puntare questo tipo di motorizzazione anche per la non semplice navigazione nei canali interni della città lagunare.
Grazie al motore elettrico, ad esempio, non si produce alcun inquinamento, né atmosferico, né acustico, consentendo di accedere anche alle zone blu.
Si riducono anche i costi, sia per la trazione (inferiore di 6 volte rispetto ai motori diesel o benzina), che per la manutenzione (stimato di 100 volte inferiore a un motore endotermico).
Non avendo più la sala macchine, inoltre, il peso diminuisce del 20% e il volume di carico aumenta del 40%. E non ci sono, per il conducente, le tipiche vibrazioni, particolarmente dannose per la salute.
Barca ecologica dell’anno 2020
Insieme a quelli legati alla motorizzazione elettrica, i progettisti di Cargo 31 hanno inoltre studiato uno scafo particolare che aggiunge ulteriori benefici. La forma con poppa alta sull’acqua, ottenuta grazie alla presenza di uno “scarpone” che fa galleggiare la barca, elimina l’onda di trascinamento e riduce il moto ondoso del 70%.
Questo si traduce anche nella possibilità di aumentare la velocità di navigazione e di muoversi più agevolmente sui bassi fondali, senza danneggiare l’asse e l’elica, che sono protetti proprio dall’innovativo scarpone.
Le stesse eliche sono realizzate in modo da massimizzare le prestazioni e rendere più governabile la barca. L’asse dell’elica messo in rettilineo, a differenza dell’attuale sistema in cui l’elica spinge inclinata verso l’alto, aumenta la spinta alla barca. Le eliche direzionali di cui è dotato Cargo 31 permettono inoltre di risparmiare energia nelle manovre di attracco e partenza.
Venezia e la tradizione dell’elettrico
Insieme a Cargo 31, in occasione della consegna del premio sono state presentate anche altre due imbarcazioni innovative di Pietro Tosi.
La prima è la storica “Imes”, che risale addirittura al 2005, e che l’anno successivo salpò per il periplo dell’Italia. La barca, fuoribordo elettrico a impatto zero, è ancora equipaggiata con lo stesso motore, con unico aggiornamento. La seconda è il motoscafo ibrido della ditta Fimea, che è spinta da un motore tradizionale a benzina da 140 cavalli e da un motore elettrico da 20 kilowatt.
La ricerca, però, non si ferma qui. Proprio nei giorni scorsi, in un cantiere nautico di Cannaregio è stata presentata una nuova imbarcazione motorizzata con fuoribordo elettrico.
Il propulsore è stato concepito per occupare il minor spazio possibile sullo specchio di poppa, proprio nell’ottica di una mobilità sostenibile anche in laguna.
Pensato principalmente per le aziende di trasporto, è in grado di garantire ridotti costi di manutenzione insieme alla silenziosità tipica di questa tipologia di scafi.