Dopo il ritrovamento di un esemplare di un metro e mezzo al Lido di Venezia, un altro è stato trovato sulle coste di Valverde, in Romagna
Fino a pochi anni fa, avvistare certi pesci in Adriatico era cosa assai rara se non impossibile e alcune specie nelle nostre acque non erano conosciute.
Oggi però le cose stanno sempre più cambiando. Così, tra granchi blu e pesci palla maculati, per citare quelli più conosciuti, il mare si popola di nuovi arrivi.
Tra questi ha fatto la sua recente comparsa il pesce luna.
Un esemplare di grandi dimensioni lo scorso 24 febbraio è stato trovato lungo la spiaggia dell’ex ospedale al mare al Lido di Venezia, mentre un esemplare dal peso record di circa una tonnellata si è spiaggiato in questi giorni a Valverde, in Romagna.
Le immagini del recupero del grosso pesce, per il quale è stato necessario mettere in azione una gru, sono state condivise sul profilo Facebook del sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli. Un evento analogo si era già verificato nel 2008 a Rivabella di Rimini quando fu trovato un pesce luna di oltre tre metri.
Potrebbe essere stata la presenza di mercurio nel mare a causarne la morte?
Il pesce luna è noto per essere tra i pesci ossei più longevi e dalle dimensioni maggiori del mondo, tanto che il più grande mai registrato, scoperto al largo delle Azzorre, pesava ben 2,7 tonnellate. In natura ne esistono tre diverse specie: il pesce luna Mola Mola, il pesce luna gigante Mola Alexandrini e il pesce luna leggermente più piccolo Mola Tecta.
Il suo habitat naturale è nelle acque tropicali e temperate, nell’Atlantico e nel Pacifico, ma si spinge anche in acque fredde come quelle norvegesi.
Può essere avvistato nel Mediterraneo e, occasionalmente, è stato notato anche in Adriatico.
In Italia, in particolare, è stato spesso avvistato al largo della costa ligure dove dal 2014 ha intensificato la sua presenza.
“La presenza del pesce luna nei nostri mari – spiega Sauro Pari, presidente della Fondazione Cetacea di Rimini – non si deve principalmente, come avviene per altre specie ai cambiamenti climatici, ma perché il pescione ha seguito la rotta del cibo e vi è arrivato soprattutto per mangiare e in Mediterraneo e Adriatico trova molto di che nutrirsi”.
Sulla gigantesca carcassa del pesce luna rinvenuto in Romagna la Fondazione ha eseguito dei prelievi per svolgere analisi che potrebbero rivelare significativi dettagli ambientali.
“Le analisi necrospiche – prosegue Sauro Pari – sono solite rivelare la presenza di metalli pesanti tra i quali il mercurio, tuttavia per saperlo con certezza è necessario attendere i risultati delle analisi”.
Un pacifico pescione che va in giro per il mondo
E’ molto grande e a volte la sua pinna viene confusa con quella di uno squalo.
“Le grandi dimensioni in realtà possono ingannare – conclude Sauro Pari – perché davvero è il pesce più pacifico del mondo. Ha un aspetto simpatico, è tondo da qui il nome pesce luna, massiccio e con un buffo muso. Quando nuota in superficie lo si potrebbe confondere con uno squalo perché fuoriesce soltanto la pinna, ma non c’è alcun pericolo se lo si incontra: non aggredisce l’uomo. E’ un pacifico pescione che lentamente com’è solito muoversi, se ne va a spasso per il mondo”.
Il pesce luna, dunque, a dispetto delle sue misure, che possono arrivare a 3 metri di lunghezza e a 4,2 di altezza, è un pesce che non va temuto.
Ha una forma allungata ovaloide, molto compressa ai fianchi, una piccola bocca che sembra un becco.
E’ considerato molto longevo, addirittura si ritiene che possa superare ampiamente i cento anni anche se al momento l’ipotesi non è supportata da studi e dati.
Si nutre principalmente di organismi acquatici galleggianti, anche di meduse, crostacei e alghe. Per sopravvivere, a causa delle sue dimensioni e per l’alimentazione non particolarmente sostanziosa, consuma una grande quantità di cibo. Per quanto riguarda la riproduzione una femmina può arrivare a deporre un numero altissimo di uova per volta, fino a 1,5 milioni e fino a 300 milioni durante il ciclo vitale, più di qualsiasi altro vertebrato conosciuto.
Silvia Bolognini