Si è tenuto a Padova il Cicap Fest, il festival della scienza e della curiosità. Una tre giorni dal titolo ‘Con il dubbio come bussola… per tornare a riveder le stelle’. La verità dunque, usando la scienza come strumento di navigazione nel mare dell’incertezza. Ecco perché, al termine del Festival, è partito l’hastag penso CICAP. Un appello del Comitato italiano controllo affermazioni sulle pseudoscienze fondato nel 1989 da Piero Angela assieme ad altri nomi importanti del mondo della scienza e della cultura, tra cui Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia, Umberto Eco e Umberto Veronesi, per poter diffondere la mentalità scientifica e contrastare tutto ciò che non è scientifico o è irrazionale o appartenente alla sfera della superstizione.
A tu per tu con la scienza e la cultura
Il programma di questa edizione 2021 ha messo in campo ben 100 eventi e ha visto confrontarsi, sia in presenza che in remoto, scienziati, scrittori, giornalisti, filosofi e personaggi del mondo della ricerca, della letteratura, dello spettacolo e della cultura. Da Piero Angela ad Andrea Crisanti, da Raoul Cremona a Pif, da Gadi Luzzato Voghera a Antonella Viola e a Paolo Attivissimo.
Cicap per la scuola
Studiato in collaborazione con il Comune e l’Università di Padova, il Festival comprende anche un palinsesto dedicato interamente a scuole e studenti per farli avvicinare sempre più alla scienza. Si chiama CICAP Fest EDU e prevede una settimana di incontri nel mese di ottobre con l’obiettivo di dar vita ad una piattaforma per gli studenti e per insegnanti con contenuti fruibili anche in futuro.
Dal dubbio al “glorioso porto”
“Quest’anno – spiega il direttore del festival Massimo Polidoro -abbiamo scelto il titolo “Navigare l’incertezza. Con il dubbio come bussola… per tornare a riveder le stelle”.
L’incertezza, lo sappiamo, genera dubbi e il dubbio può mettere a disagio. Da qui l’esigenza di cercare rassicurazione talvolta costruendo spiegazioni rassicuranti ma false o distorsive. L’incertezza che muove la scienza, in quanto metodo per conoscere il reale in continua evoluzione, può essere la stella che ci conduce verso il “glorioso porto”, come afferma Dante”.
Le strategie contro le fake news
Il dubbio dovrebbe salvarci oggi soprattutto dalle fake news, che sono all’ordine del giorno e corrono, soprattutto sui social network.
Ma come fare e difendersi da notizie fasulle e devianti?
Secondo gli esperti del Cicap la scienza è in grado innanzitutto di difenderci dagli inganni della nostra stessa mente, che è quella che recepisce le notizie.
Tre studiosi , Sacha Altay, Anne-Sophie Hacquin e Hugo Mercier, tutti psicologi dei processi cognitivi dell’Institut Jean Nicod di Parigi, hanno effettuato uno studio che li ha aiutati a classificare tre tipi di fruitori delle fake news.
Ad esempio, hanno notato che gli utenti non condividono spesso le fake news perchè intimamente sono consapevoli del fatto che la notizia, con tutta probabilità, non è vera. Non volendo minare la propria credibilità e di conseguenza perdere la fiducia dei propri followers, la tengono dentro di sé. Questo fenomeno viene chiamata dai tre studiosi “asimmetria nella fiducia”:se si condividono fake news, si fa più in fretta a perdere la reputazione di quanto si abbia fatto per maturarla.
Poi ci sono quelli che ricondividono le fake news condivise da altre persone ritenute affidabili. Pagano un costo elevatissimo, ma sono disposti a farlo.
Infine, ci sono coloro che, come hanno dichiarato candidamente, sarebbero disponibili a condividere delle fake news percependo una remunerazione, tanto più alta quanto più la notizia contrasti con le loro idee politiche.
Valentina Rossi
