Lo confermano i dati di Save the Children e Polizia postale per la Giornata nazionale del 5 maggio
Nemmeno la pandemia “vera” (quella da Covid-19) è riuscita a fermare la pedopornografia.
Anzi, nel 2021 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia postale in Italia sono aumentati del 47% rispetto al 2020, toccando quota 5.316.
Lo sottolineano i dati diffusi in collaborazione con Save the Children in occasione dell’edizione 2022 della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia del 5 maggio, istituita con la legge 41 del 2009 per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla lotta contro gli abusi sui minori.
Pedopornografia: i dati del report
Dal report “L’abuso online in danno dei minori” emerge che lo scorso anno anche gli under 18 approcciati sul web da adulti abusanti sono aumentati.
Sono stati 531, soprattutto nella fascia 10-13 anni (306 vittime).
Ma preoccupa in particolare il fatto che il fenomeno riguarda sempre più anche i più piccoli, tra 0 e 9 anni, soprattutto per la sempre maggior diffusione anche in queste fasce d’età di videogiochi e giochi di ruolo online.
A essere indagati per scambio di materiale pedopornografico sono stati 1.421 adulti, 208 dei quali “groomer” che hanno sfruttato il web per entrare in contatto con i minori.
Oggetto di adescamento, spiegano Polizia postale e Save the Children, sono tanto i maschi quanto le femmine, soprattutto quando utilizzano social network e servizi di messaggistica.
La guida per genitori ed educatori
Insieme al report, è stata pubblicata la guida “Adescamento Online. Conoscere e prevenire“, realizzata dall’Unità Analisi Crimini Informatici della Polizia Postale con Save the Children e rivolta a genitori ed educatori.
Si articola in 3 sezioni (0-6 anni, 6-10 anni e 11-13 anni) in cui si descrivono alcune esperienze specifiche di ogni età e si illustrano le sfide educative per gli adulti di riferimento, offrendo consigli generali e specifici rispetto alle problematiche principali.
“Le minacce all’infanzia e all’adolescenza – ha spiegato Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni – provengono oggi anche dal web. La velocità con cui si aggravano rende necessario costruire le migliori alleanze pubblico-privato per realizzare azioni concrete di tutela e protezione di piccole vittime. E gli strumenti che abbiamo realizzato si basano proprio sullo studio recentissimo dell’evoluzione dei fenomeni di minaccia online”.
Meter e la “pedofilia culturale”
Il 1° maggio si è intanto conclusa la 26^ Giornata dedicata ai bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza contro la pedofilia, dedicata al tema “Oltre la porta per ritrovare la vita”, promossa dall’associazione Meter di Avola.
“Molti bambini – ha dichiarato il presidente di Meter, don Fortunato Di Noto – devono essere liberati. Troppi sono ridotti a schiavitù sessuale e manipolati da chiare ideologie che riducono la vita umana a scarto, a merce, a oggetti di piacere”.
Come ogni anno, a metà aprile l’associazione ha pubblicato l’aggiornamento del report sulla pedofilia, fenomeno che non risparmia nessun continente, anche se i server che ospitano foto, video, chat, comunità virtuali di chi stupra, abusa e vende, si trovano in prevalenza in America e in Europa.
Si può, secondo Meter, parlare di una “pedofilia culturale”: il tentativo cioè di giustificare la pedofilia, di difenderla cercando di “normalizzarla”.
L’aumento dei casi di infantofilia
Il rapporto 2021 evidenzia anche un altro grave fenomeno: l’aumento dei casi di “infantofilia”, cioè l’abuso e lo stupro di bambini tra 0 e 2 anni solitamente commesso da familiari.
I link denunciati in questo caso sono circa 1.500.
In generale è diminuito il numero di foto e video scambiati ma è aumentato quellodei link a siti pedopornografici, salito da 14.521 a 14.679, così come sono aumentate le richieste telefoniche (da 284 a 406) e i casi (da 111 a 167) seguiti dal Centro ascolto di Meter, che in 19 anni ha accolto 10.729 telefonate e offerto 1.999 consulenze.
Le segnalazioni relative al deep web in 10 anni sono arrivate a 47.637, con la crescita anche di siti in cui si forniscono consigli su come adescare i bambini o dove è possibile trovare foto e video con contenuti pedopornografici.
Le foto e i video più ricercate da pedofili e utilizzatori dei siti pedopornografici hanno oggetto bambini dagli 8 ai 12 anni (con un aumento di link da 2.954 a 6.395, di richieste di foto, da 819.576 a 2.935.952, e di video, da 533.928 a 603.455).
Alberto Minazzi