Arte e Cultura +

Patrimoni Unesco: resta l'Italia il Paese più bello

Patrimoni Unesco: resta l'Italia il Paese più bello

La ricerca di Preply: il nostro Paese primo al mondo per siti riconosciuti. Tra le regioni, sul podio Lombardia, Veneto e Toscana

La Cina, con 57 riconoscimenti, incalza. Ma l’Italia resta il Paese più bello del mondo.
Lo dice la graduatoria degli Stati che ospitano il maggior numero di siti e di patrimoni culturali inseriti dall’Unesco nella lista dei “Patrimoni dell’umanità”.
Lo sottolinea la ricerca svolta dalla piattaforma per l’apprendimento per le lingue online Preply, che commenta il primato nostrano, a quota 59, ricordando che “nonostante la Cina sia solo di 2 siti dietro l’Italia, la sua estensione territoriale è oltre 30 volte più grande”.
Una testimonianza della ricchezza e diversità del patrimonio culturale e territoriale italiano che si può dedurre anche dalla considerazione che, da sole, le 2 regioni con più Patrimoni Unesco, la Lombardia e il Veneto, ne hanno tanti quanti l’intera Grecia e più di Polonia, Portogallo o Repubblica Ceca.

unesco
Venezia

L’Italia e gli altri Paesi al top per Patrimoni Unesco

Lo status di “Patrimonio dell’umanità” viene assegnato dall’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di educazione, scienza e cultura, ai siti ai quali viene riconosciuto un valore culturale, storico, scientifico o naturale eccezionale e meritevole di essere preservato per le generazioni future.
Sono molteplici i patrimoni culturali citati da Preply tra i 59 che hanno portato l’Italia al primo posto: dal Colosseo e il centro storico di Roma, ai trulli, i particolari edifici conici in pietra a secco, esempio unico di architettura tradizionale che ha reso famosa nel mondo la pugliese Alberobello.

unesco
Alberobello, Puglia, Italia

La Cina, seconda in classifica, è l’unica nazione non europea ai primi 5 posti.
I siti Unesco più noti del grande Paese asiatico sono sicuramente la Grande Muraglia, la Città Proibita di Pechino e il mausoleo del primo imperatore Qin Shi Huang, con le sue migliaia di soldati, cavalli e carri sepolti.

Top 20 Paesi con il maggior numero di siti Patrimonio dell’umanità Unesco (@Preply)

A completare il podio, con 53 siti, è la Germania. In questo caso, Preply ricorda la cattedrale di Colonia, i palazzi e i parchi di Potsdam e Berlino (definiti le “Versailles prussiane”) e, sul fronte naturalistico, la valle del Medio Reno superiore, tra Coblenza e Bingen.
Sopra quota 50 ci sono infine la Francia, a quota 52, dove spiccano l’abbazia di Mont-Saint-Michel, il palazzo e parco di Versaiiles, le rive della Senna e la cattedrale di Notre-Dame a Parigi. E la Spagna, con 50 siti, tra le 7 opere architettoniche di Gaudì a Barcelona, l’Alhambra di Granada e il parco nazionale di Donana.

dettaglio del palazzo reale dell’ Alhambra di Granada

Alla scoperta dei siti Unesco italiani

Una delle caratteristiche peculiari del territorio italiano è quella di non concentrare i suoi siti Unesco solo attorno alle più note località, ma di interessare praticamente l’intera penisola.
Solo le piccole Valle d’Aosta e Molise non hanno infatti finora ricevuto nessun riconoscimento dall’agenzia dell’Onu.

Le regioni italiane con il maggior numero di siti Unesco (@Preply)

Al contrario, la Lombardia, con 10 siti (6 dei quali condivisi con altre regioni o Stati), ha il primato non solo in termini numerici, ma anche dal punto di vista temporale, visto che già nel 1979, con le incisioni rupestri della Val Camonica, ha avuto l’onore di essere inserita nella lista.

L’elenco dei patrimoni lombardi comprende, tra gli altri, la Certosa di Pavia, la chiesa e convento di Santa Maria delle Grazie (che ospita “L’ultima cena” di Leonardo) e il Monte San Giorgio, al confine con la Svizzera, famoso per i suoi giacimenti fossili risalenti a circa 240 milioni di anni fa.

La Certosa di Pavia

Subito dietro la Lombardia, tra le regioni italiane, c’è il Veneto, a quota 9 siti.
Venezia e la sua Laguna è sicuramente il più famoso, ma non si possono dimenticare anche la città di Verona, le ville palladiane e le Dolomiti.
Firenze, Siena, Pisa e San Gimignano sono invece i fiori all’occhiello della Toscana, terza a quota 8.

Un buon contributo al “museo a cielo aperto” dell’Italia arriva poi dalla Sicilia, quarta con 7 siti (dalla agrigentina Valle dei Templi, a Etna e isole Eolie), dall’Emilia Romagna (Modena, Ferrara, Ravenna e i portici di Bologna) e dalla Campania (Napoli, Pompei ed Ercolano, la Costiera amalfitana e la Reggia di Caserta), entrambe a 6.

Alberto Minazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Tag:  turismo, Unesco

Leggi anche: