Si è spento nelle primissime ore di martedì 11 gennaio 2022 il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
Il giornalista e politico del Pd, nato a Firenze il 30 maggio 1956, era ricoverato dal 26 dicembre al Centro di riferimento oncologico di Aviano, in Friuli.
Il ricovero, come aveva comunicato ieri in una nota il portavoce di Sassoli, Roberto Cuillo, si era reso necessario “per il sopraggiungere di una grave complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario”.
La ripresa a ottobre, poi la ricaduta
A causa di una polmonite dovuta al batterio della legionella (il tampone Covid aveva dato esito negativo), che aveva costretto il presidente del Parlamento europeo anche al ricovero in un ospedale di Strasburgo, Sassoli aveva già dovuto annullare da settembre a inizio novembre tutti gli impegni istituzionali.
Dopo aver presieduto da remoto alle sedute di ottobre, era tornato in aula per la seduta plenaria tenutasi tra il 22 e il 25 novembre, prima di accusare una ricaduta.
Sposato con l’architetto Alessandra Vittorini, figlia dell’urbanista Marcello, lascia due figli, Livia e Giulio.
Il settimo italiano a ricoprire la carica di presidente del Parlamento Europeo
Trasferitosi a Roma da bambino al seguito del padre, anch’egli giornalista, divenne giornalista professionista nel 1986. Sassoli era stato quindi vicedirettore del Tg1 Rai dal 2006 al 2009, venendo poi eletto parlamentare europeo: carica confermata anche nel 2014, quando gli fu affidata la vicepresidenza del Parlamento, e nel 2019, con l’elezione a presidente del Parlamento europeo nel secondo scrutinio del 3 luglio di quell’anno. David Sassoli è stato il settimo italiano a ricoprire la carica, ma aveva già annunciato che non si sarebbe ricandidato nell’elezione, fissata per giovedì prossimo, che nominerà il suo successore per la seconda metà della legislatura.
“Ha combattuto e lavorato fino all’ultimo istante”
“Si può vivere e morire in tanti modi. David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all’ultimo istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune, con curiosità e passione indomabili, nonostante lo stato di salute sempre più precario, dopo la temporanea ripresa di qualche tempo fa”.
Così il suo staff ha commentato sul profilo Facebook la scomparsa di Sassoli. “In questo momento così triste per tante e tanti cittadini italiani ed europei resta, intatta, la forza dei suoi insegnamenti e delle sue indicazioni: mai fingere, mai alimentare polemiche, spirali, pregiudizi, pettegolezzi, meschinità”.
Von der Leyen: “un grande europeo e italiano”
E sono state molteplici, in queste ore, le manifestazioni bypartisan di cordoglio, sia a livello nazionale che a livello europeo. Tra queste, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha affidato a un tweet il suo ricordo: “Sono profondamente rattristata dalla morte di un grande europeo e italiano. David Sassoli è stato un giornalista appassionato, uno straordinario Presidente del Parlamento europeo e soprattutto un caro amico. I miei pensieri vanno alla sua famiglia. Riposa in pace, caro David”.
Il cordoglio di Mattarella: “sentimento di riconoscenza della Repubblica”
Il cordoglio per la morte di David Sassolo arriva da tutto il mondo politico e del giornalismo italiano e internazionale.
“La scomparsa inattesa e prematura di David Sassoli mi addolora profondamente – ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella -. La sua morte apre un vuoto nelle file di coloro che hanno creduto e costruito un’Europa di pace al servizio dei cittadini e rappresenta un motivo di dolore profondo per il popolo italiano e per il popolo europeo. Politico appassionato, leader leale, rigoroso, ha saputo nutrire con la sua cultura una iniziativa politica al servizio delle persone e delle istituzioni. Uomo del dialogo, ha fatto del metodo del confronto la cifra del suo rapporto con gli interlocutori, alla ricerca del bene comune. Qualità che aveva saputo esprimere anche nella sua attività di giornalista -ha concluso Mattarella-. Ai suoi familiari sono rivolti la vicinanza e il cordoglio di quanti lo hanno conosciuto e il sentimento di riconoscenza della Repubblica per la sua opera preziosa, espressione di intensa passione civile”.
Alberto Minazzi