È un nuotatore veneto, Francesco Bettella, il primo atleta azzurro medagliato alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.
Nella gara di dorso classe S1, riservata agli atleti con minore funzionalità, avendo pesanti compromissioni a tutti e quattro gli arti, il 34 enne ingegnere biomeccanico veronese si è classificato al terzo posto, aggiudicandosi il bronzo con il tempo di 2’32”08, chiudendo alle spalle dell’israeliano Iyad Shalabi e dell’ucraino Anton Kol.
Bettella è un veterano delle Paralimpiadi, essendo alla terza partecipazione alla manifestazione a cinque cerchi, dopo Londra 2012 e Rio 2016, e viene dal doppio argento (100 e 50 dorso) nell’edizione brasiliana dei Giochi.
Nonostante un pizzico di delusione per non essere riuscito a ripetersi o migliorarsi, Bettella si è comunque dichiarato contento, anche in considerazione dei problemi alla spalla accusati nel corso dell’ultimo mese. “Bravo Francesco – ha subito commentato il presidente della Regione, Luca Zaia – e grazie da tutto il Veneto che ama le sfide impossibili e di solito, come te, le vince”.
La storia personale di Bettella racconta di una grave naturopatia genetica, che lo ha reso tetraplegico.
Arrivato al nuoto grazie ai consigli del padre e del fisioterapista che lo seguiva, Francesco nel 2004 si tessera con l’Aspea Padova Onlus. Il debutto con la Nazionale italiana avviene nel 2009, agli Europei di Reykjavik, centrando subito la finale in tutte le gare a cui ha preso parte. Nello scorso maggio, agli Europei di Funchal, altre due medaglie, dopo quelle olimpiche, che gli hanno valso la qualificazione a Tokyo.
“Gli ultimi tre anni – ha scritto Bettella sulla sua pagina Facebook – sono stati molto difficili, sportivamente, fisicamente, psicologicamente ed emotivamente. Diversi sono stati i momenti in cui ho avuto la tentazione di mollare e mettere termine a una carriera che mi ha regalato quello che potevo sognare. E invece non so dove e non so come, sono riuscito a trovare la spinta per superare tutto questo e regalarmi questo ultimo ballo”.
La soddisfazione per il nuotatore arriva dopo una prima giornata di Paralimpiadi che era cominciata con la piccola delusione dell’annuncio di Bebe Vio che non avrebbe partecipato alle gare di sciabola, dedicandosi solo al fioretto.
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