Maestoso e al tempo stesso leggiadro, Palazzo Ducale è uno dei luoghi simbolo di Venezia nel mondo.
Con le sue splendide guglie e i suoi merli, con la sua Loggia dallo straordinario affaccio sulla Piazzetta e sul Bacino San Marco, incanta ogni giorno migliaia di persone.
Questo capolavoro di arte gotica, oggi, necessita però di un maquillage, per il quale sono stati destinati 2,8 milioni di euro.
Il celebre Palazzo, tuttavia, non sarà coperto al pubblico durante i lavori.
Il sistema particolare di impalcature ne consentirà comunque la vista in quanto saranno utilizzati ponteggi leggeri e telescopici.
Interventi per step, prima su guglie e merli
Il restauro, il cui progetto esecutivo è stato già approvato dalla Giunta Comunale veneziana a settembre, è ora in fase di gara d’appalto, che dovrebbe chiudersi entro l’anno.
I lavori inizieranno nel 2022 e proseguiranno per un intero anno.
A essere interessati sono i 134 merli e le 128 guglie sulla sommità, successivamente sarà la volta delle facciate sulla Piazzetta e sul Molo e le cinque finestre gotiche del sottotetto. Si interverrà per step e sarà interessata anche la parte di impiantistica con la messa in sicurezza.
Sui merli e le guglie con le pigne in marmo rosso di Verona, alte più di due metri, sia nella parte a ovest, quindi sulla Piazzetta che a sud, lato Bacino San Marco, si procederà nell’individuazione degli elementi più vulnerabili.
L’obiettivo è quello di portare a termine un lavoro di restauro con tecniche il meno invasive possibili. Per conoscere lo stato attuale degli elementi è stata fatta preliminarmente un’indagine visiva e di laboratorio con georadar che ha dato un buon quadro della situazione.
Il restauro della facciata
L’analisi si è estesa anche sui 4 tabernacoli, di cui uno è stato completamente rifatto e riguarda anche le 5 finestre gotiche a bifora. Queste, al momento, sono messe in sicurezza con una rete che contiene gli elementi decorativi della finestra stessa e gli elementi vitrei circolari. Si cercherà in pratica di legare le parti scomposte nel tempo con elementi non invasivi e che non si vedono pur essendo molto funzionali per mantenere uniti gli elementi originari. Sulle finestre vi era stato anche nel 2019 un intervento per mettere in sicurezza gli elementi a seguito di un maltempo particolarmente violento.
Per quanto riguarda il rivestimento del muro principale del Palazzo, il cosiddetto “mattonellato” la situazione non desta particolare preoccupazione ma ci sono disgregazioni nelle malte di struttura. Qui, per evitare infiltrazioni di acqua, si interverrà con lavori localizzati tra un mattone e l’altro e la sigillatura dei giunti non solo tra le mattonelle lapidee ma anche degli elementi lapidei delle finestre e i loro davanzali. Per il deflusso delle acque meteoriche sarà anche ripristinato il canale di gronda in rio della Canonica, oltre alla sistemazione di doccioni e cornici.
Silvia Bolognini