Meloni: “Saranno rifinanziati i centri violenza e le case rifugio. Si farà di tutto per un’applicazione sempre più efficace della norma sul codice rosso”. Mattarella: la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani”
Il colore rosso, i nomi che scorrono sulla facciata di Palazzo Chigi, il dato che si allarga di ora in ora, tanto che quei 104 nomi di donne vittime di violenza, solo due settimane fa erano una decina in meno.
Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è così che il governo anticipa nuovi provvedimenti di prevenzione per contrastare i femminicidi.
E la questione si allarga ai tanti figli che, in seguito a questi omicidi, restano di fatto orfani, di madre e di padre, perché purtroppo la percentuale maggiore dei femminicidi rimanda sempre al partner: 57,4%. O all’ex partner: 12,7%.
Nel 2021 e 2022 si contano anche 169 orfani per femminicidio. Un terzo di loro, oltre al peso della morte violenta della madre, portano quella del padre, suicida in un caso su tre.
“Come primo presidente del Consiglio donna, come donna, madre e figlia non posso non mandare un pensiero a tutte quelle donne che anche in questo ultimo anno hanno perso la vita – ha detto il premier Giorgia Meloni-. Questo esecutivo rifinanzierà i centri antiviolenza e le case rifugio. Anche attuare la legge 53 del 2022 sulla raccolta dei dati sulla violenza contro le donne, stimando la parte sommersa dei diversi tipi di violenza – ha concluso -diventa obiettivo irrinunciabile”.
Non sono gli unici ambiti in cui intende muoversi il governo.
“Lavoreremo per garantire la certezza della pena – ha sottolineato –, per potenziare le misure di protezione delle vittime e rafforzare il ricorso allo strumento dei braccialetti elettronici, che spesso non vengono applicati perché semplicemente non ce ne sono. Faciliteremo l’adozione di protocolli e migliori pratiche nei tribunali per un’applicazione sempre più efficace della norma sul ‘codice rosso. Investiremo sulla formazione di forze dell’ordine, magistrati, avvocati, medici, assistenti sociali, docenti e personale sanitario. Ci impegneremo in campagne di sensibilizzazione“.
Sull’importanza di un’educazione all’eguaglianza è soffermato invece il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“La violenza contro le donne è una aperta violazione dei diritti umani – ha detto il presidente – Purtroppo, per troppe donne, il diritto ad una vita libera dalla violenza non è ancora una realtà. Le cronache quotidiane ne danno triste testimonianza e ci ricordano che ci sono Paesi dove anche chi denuncia e si oppone alle violenze è oggetto di gravi ed estese forme di repressione. Denunciare una violenza è un atto che richiede coraggio e noi – ha sottolineato -abbiamo il dovere di sostenere le donne che hanno la forza di farlo, assicurando le necessarie risposte in tema di sicurezza, protezione e recupero. Un’azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni più giovani, attraverso l’educazione all’eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione”.