Pubblicata la nuova classifica del World Happiness Index: i finlandesi si confermano i cittadini più felici
Non solo perché è la decima edizione: la classifica dell’indice mondiale di felicità del World Happiness Report 2023, appena pubblicato dal Sustenaible Development Solutions Network, assume oggi un valore particolarmente significativo in quanto si riferisce all’anno della ripartenza dopo la lunga fase legata al Covid.
“La felicità è un fattore estremamente importante. E, poiché il 2022 è l’anno della rinascita dalla pandemia globale nella maggior parte del mondo, c’è molto che la classifica può esplorare” sottolineano gli esperti indipendenti che hanno stilato il nuovo World Happiness Index.
Va quindi sottolineato con positività il fatto che, pur collocandosi al 28° posto su 146 Paesi, l’Italia ha recuperato, rispetto allo scorso anno (quando al contrario era scesa dalla 25° alla 31° posizioni), tre posizioni e qualche punto (passando da 6,467 a 6,483) in una graduatoria che, ancora una volta, vede primeggiare chi vive nei Paesi nordici.
I nuovi vertici della classifica
Il Paese più felice del Mondo risulta essere ancora una volta infatti la Finlandia, che è anche riuscita a registrare, rispetto allo scorso anno, un lievissimo aumento della soddisfazione (da 7,821 a 7,842). A essere ribadita, in ogni caso, è anche la tendenza generale per cui i cittadini del Nord Europa sono i più felici nel giudicare la propria vita.
Sebbene il report abbia certificato un cambio sul gradino più basso del podio, con il sorpasso della Svizzera sull’Islanda, si consolidano infatti in seconda posizione la Danimarca, in quinta i Paesi Bassi e in settima la Svezia, con Norvegia e Lussemburgo che si scambiano sesta e ottava piazza.
Il primo Paese non europeo per felicità è invece ora la Nuova Zelanda, che sale dal decimo al nono posto, in quanto Israele esce dalla top ten, passando da nono a dodicesimo, con l’ingresso tra le prime dieci Nazioni dell’Austria, che era undicesima.
I primi 40 Paesi più felici al mondo
I continenti
Un Paese che, nel confronto tra classifiche, fa un deciso passo avanti è la Costa Rica, che passa dal 23° al 16° posto, superando anche gli Stati Uniti (calati dal 16° al 19°) al secondo posto per il continente americano, dietro al Canada, 14° assoluto.
Tornando in Europa, non ci sono novità sostanziali guardando ai grandi Stati: la Germania è 13^ (da 14^), il Regno Unito stabile al 17° posto e la Spagna precede di una posizione (27^ da 29^) l’Italia, 28^, ora davanti alla Slovenia (in discesa dalla 22^ posizione). Dopo la Nuova Zelanda, in Oceania troviamo l’Australia (11^, era 12^). In Asia, dietro a Israele c’è Bahrain (22° da 21°).
Il Paese sudamericano più felice è ancora l’Uruguay (31°, da 30°) davanti al Brasile (34° da 38°). Bisogna invece scendere al 49° posto per trovare l’isola di Mauritius, in risalita dal 52° e primo Stato africano (il secondo è sempre la Libia, passata dall’86° al 78° posto).
Gli ultimi posti
Scendendo in fondo alla classifica, troviamo soprattutto Paesi africani e asiatici.
Quello meno felice si conferma l’Afghanistan, 146° con un punteggio comunque leggermente cresciuto (da 2,404 a 2,523).
Lascia invece la penultima posizione il Libano, che guadagna ben 24 posizioni (da 145° a 121°) passando da un indice di 2,955 a 4,584.
L’exploit del Paese mediorientale fa scivolare di una posizione Zimbabwe, Rwanda, Botswana e Lesotho, ora nell’ordine dal 145° al 142° posto. Escono dagli ultimi 10 posti, sia pur di poche posizioni, Sierra Leone e Zambia, che superano l’India, stabile in 136^ posizione.
A completare le ultime posizioni restano così Tanzania (139^, stabile) e Malawi (141° da 139°), con le novità assolute di Burundi (137°) e Haiti (140°), in precedenza non inserite nella classifica, e quella relativa dello Yemen, che perde 6 posti, passando dal 132° al 138°.
Il report: una luce brilla nei tempi bui
Per determinare il livello di felicità (intesa fondamentalmente come la misura della soddisfazione della vita, della contentezza e del benessere della salute mentale), gli esperti si basano su alcuni fattori.
Si tratta della distopia, ovvero la sensazione di soffrire per l’ingiustizia o di essere attaccati dal totalitarismo o dalle conseguenze di un’apocalisse, della percezione della corruzione, della generosità (che ricomprende la relazione umana fondamentale tra le persone e il senso di umanità e simpatia).
Ancora, la libertà di fare scelte di vita senza dover scendere a compromessi, l’aspettativa di una vita sana, il sostegno sociale e il pil pro capite.
Su questi temi Gallup World Poll interroga le persone chiedendo una valutazione sulla propria vita.
“I Paesi e i Governi – ne spiega il senso il rapporto stesso – nel loro insieme possono sforzarsi di migliorare il loro indice di appagamento modificando i piani sulla base dei rapporti e dell’indice”.
“Il World Happiness Report 2022 – concludono gli esperti – rivela una luce brillante nei tempi bui. La pandemia ha portato non solo dolore e sofferenza, ma anche un aumento del sostegno sociale e della benevolenza. Mentre combattiamo i mali della malattia e della guerra, è essenziale ricordare il desiderio universale di felicità e la capacità degli individui di radunarsi per sostenersi a vicenda nei momenti di grande bisogno”.
Alberto Minazzi