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Padova per 3 giorni “capitale della veterinaria”

Padova per 3 giorni “capitale della veterinaria”

Dopo 7 anni, l’Italia è tornata a ospitare il “G7 Chief Veterinary Officers’ Meeting” per un confronto globale su salute degli animali e benessere delle comunità

Mai come in questi anni è chiaro a tutti quanto la gestione della salute degli animali sia cruciale per l’uomo.
Le zoonosi, le malattie che possono essere trasmesse dagli animali, rappresentano il 60% delle malattie infettive note e il 75% di quelle emergenti.
Per affrontare le sfide sanitarie, come il Covid ha ampiamente dimostrato, è necessario agire di prevenzione e attraverso una collaborazione globale.
A confrontarsi sulla prevenzione delle malattie zoonotiche, sui più efficaci sistemi di monitoraggio e sulle potenziali epidemie, per la 6^ edizione del “G7 Chief Veterinary Officers’ Meeting”, insieme alle delegazioni veterinarie di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti sono giunti a Padova anche i rappresentanti delle principali organizzazioni sanitarie del mondo: dalla Commissione Europea, alla Fao, all’Organizzazione mondiale della sanità animale.
In occasione dell’anno di presidenza italiana del G7, il nostro Paese torna infatti a ospitare l’evento di riferimento della veterinaria mondiale.

La tre giorni di Padova

Al centro dell’appuntamento padovano, una tre giorni di confronti sui temi del rafforzamento degli strumenti di prevenzione e controllo per la biosicurezza e l’uso dei farmaci veterinari, a partire dagli antibiotici.
Padova, simbolo di eccellenza scientifica e cuore pulsante della ricerca veterinaria – ha detto il presidente della regione Veneto Luca Zaia accogliendo i partecipanti al meeting – si conferma ancora una volta come un punto di riferimento internazionale per l’innovazione e la tutela della salute animale. Sono sicuro che i lavori che si svolgeranno qui, nella città del Santo, lasceranno un segno importante nel futuro della veterinaria e della salute globale”.

Il concetto di “salute unica”

Il meeting Cvo G7 di Padova si è aperto, mercoledì 16 ottobre, con due sessioni tecniche dedicate alla zonizzazione e alla biosicurezza negli allevamenti, nella prospettiva del rafforzamento del controllo delle malattie a livello globale, anche per garantire il commercio sicuro di animali e prodotti alimentari derivati.
L’approccio adottato è quello “One Health”, basato cioè sul concetto di salute unica ritenuto fondamentale per affrontare le malattie emergenti che minacciano tanto gli animali quanto l’uomo.
La giornata odierna, giovedì 17, prevede quindi la seduta plenaria, con la stesura del documento finale, con la chiusura del meeting, venerdì 18, dedicata alla visita di alcune realtà della provincia di Vicenza: gli stabilimenti di Latterie Vicentine di Bressanvido, l’azienda Femogas di Schiavon, che ospita l’impianto di biometano più grande d’Europa, e la distilleria Poli.

I precedenti

Nel 2017, la seconda edizione del meeting Cvo del G7 si era tenuta a Roma, dove il confronto tra gli esperti si era incentrato sulla ricerca di un approccio condiviso alla strategia di contrasto all’antimicrobico resistenza e all’influenza aviaria.
Il forum si era riunito l’anno prima a Tokyo, in Giappone, dando seguito alla decisione di istituire un quadro per la cooperazione tra le autorità veterinarie nazionali degli Stati membri del G7.

Dopo il 2017, le successive edizioni si erano tenute in Francia nel 2019, in Inghilterra nel 2021 e di nuovo in Giappone nel 2023. Tra le tematiche affrontate in questi occasioni, la prevenzione e controllo della peste suina africana e classica e il ruolo dei servizi veterinari in relazione alla salute della fauna selvatica. 

Alberto Minazzi

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Tag:  veterinaria