Un dossier riassume i numeri della realtà patavina, alla base del riconoscimento ottenuto per il 2023 da Aces Europe
Non è la prima (nel 2011 e nel 2022 è toccato a Treviso, nel 2016 alla veronese San Giovanni Lupatoto, l’anno dopo a Vicenza, quindi nel 2018 a Bassano del Grappa) e sicuramente non sarà l’ultima, vista la tradizione sportiva di una regione come il Veneto, dove, secondo i dati Istat 2020, il tasso di praticanti è al 43,7% tra la popolazione da 3 anni in su.
Non a caso, con anche la veneziana Spinea e la vicentina Schio, sono ben 3 i Comuni veneti che hanno ottenuto per il 2023 dall’associazione no profit Aces Europe il titolo di “Città Europea dello Sport”.
Padova Città Europea dello Sport
Nell’elenco non poteva mancare Padova, che si pone come punto di riferimento per l’intero sistema politico sportivo regionale, ospitando la sede del Coni, del Comitato paralimpico e circa il 50% delle sedi delle Federazioni sportive, delle discipline sportive associate e degli enti di promozione sportiva.
Un riconoscimento, quello arrivato a fine 2021 e che si è tradotto concretamente in questi mesi, che la città del Santo basa tanto sulla sua sua storia sportiva, quanto sulla rinnovata centralità dell’attività sportiva nell’azione amministrativa.
Non a caso, per l’occasione è stato pubblicato un libro-dossier che al titolo, “Passione Visione Azione” aggiunge come sottotitolo “Lo sport a Padova tra presente e futuro”. A spiegare come il ricco calendario di eventi legato alla “Città europea dello sport”, partiti a febbraio e in costante aggiornamento, sia solo la punta dell’iceberg.
Nella motivazione dell’accoglimento della candidatura si legge infatti che “la vostra città è davvero un buon esempio dello sport per tutti come strumento di salute, integrazione, educazione e rispetto, che sono gli obiettivi principali di Aces Europe”. “Avete anche sviluppato – prosegue l’associazione no profit – una politica sportiva esemplare, con ottime strutture, programmi e attività”. Il riconoscimento, così, ha permesso a Padova di rafforzare e valorizzare l’impegno messo nello sviluppo e nella realizzazione di progetti, volti al miglioramento del benessere e della salute dei cittadini e delle cittadine.
Oltre 700 società sportive e 20 discipline paralimpiche
Sempre secondo i dati Istat 2020, nel territorio comunale di Padova ci sono oltre 91 mila persone che praticano praticamente ogni tipo di sport. Sono infatti rappresentate 39 Federazioni sportive su 44 totali, 10 discipline sportive associate su 19 e tutti e 15 gli enti di promozione sportiva. Tra le oltre 700 società sportive diffuse capillarmente su tutto il territorio comunale, con calcio, basket e pallavolo ai primi 3 posti tra gli sport più rappresentati, non va dimenticata la trentina di quelle affiliate al Comitato italiano paralimpico, che svolgono oltre 20 discipline sportive paralimpiche.
Ogni anno, guardando ai numeri pre-pandemici, le società padovane organizzano dunque circa 13 mila partite: circa 250 a settimana, senza considerare le manifestazioni di sport individuali e altri trofei vari, con oltre 500 eventi ogni anno patrocinati dal Comune.
Padova, sottolinea il dossier, è dunque “un vero e proprio impianto sportivo a cielo aperto”, ricco di spazi sportivi liberi, e, a favorire la diversità delle discipline, è anche la buona infrastrutturazione di impianti (ben 97), che permette di portare avanti anche progetti innovativi.
L’esempio è quello delle Padova Waves di hockey femminile su ghiaccio: sport tutt’altro che tipico per una città di pianura, tant’è che Padova è diventata subito punto di riferimento per il movimento. Senza dimenticare che il capoluogo patavino è sede della squadra di atletica del gruppo sportivo delle Fiamme Oro, impegnato sia nell’organizzazione di eventi di sport di base, come la “Corri per Padova”, sia ai vertici nazionali, annoverando tra i propri atleti gli ori olimpici Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs.
Le eccellenze dello sport padovano
Non sono però solo quelli degli atleti di vertice i nomi di punta della realtà sportiva padovana.
La tradizione di eccellenza del movimento si basa anche su società che affondano le loro solide radici in una storia ultracentenaria.
C’è la Tiro a segno Padova, fondata nel 1884, la Comini di scherma, del 1885, la Rari Nantes Patavium di voga alla veneta (1905). Ancora la Ardor di ginnastica (1908), la Ciclisti Padovani (1909), la Canottieri Padova (1909).
E hanno più di un secolo di vita anche il Calcio Padova, fondato nel 1919, e il Moto Club Padova, del 1920. E, anche se si tratta di realtà relativamente più “giovani”, non si possono dimenticare Cus Padova e Petrarca (rugby e scherma), Assindustria Sport e Fiamme Oro, Padovanuoto e Pallavolo Padova, mentre al femminile vanno citati Plebiscito Pallanuoto e Valsugana Rugby.
Da sempre, inoltre, Padova ospita grandi eventi nazionali e internazionali. L’elenco, in questo caso, sarebbe lunghissimo, anche fermandosi solo agli anni più recenti. Basti, a titolo di esempio, ricordare gli importanti match di rugby delle Nazionali azzurre, la Coppa del Mondo di sciabola, i meeting di atletica “Città di Padova”, ma anche le diverse finali dei campionati nazionali di atletica (come gli assoluti outdoor del 2020) e ginnastica. Né mancano eventi a larga partecipazione, a partire dalla Padova Marathon, nata nel 2000 come Maratona di Sant’Antonio. E poi la Gran Fondo Città di Padova, la Padova in Voga, la Padova Water Marathon e le tantissime manifestazioni podistiche che fanno della città letteralmente la “capitale del running”.
La valenza sociale dello sport a Padova
Attraverso lo sport, Padova ha da sempre puntato anche alla sensibilizzazione e alla promozione e alla raccolta fondi a sostegno delle charity. E poi va sottolineata la massima attenzione allo sport giovanile di base, che costituisce il fulcro del movimento sportivo padovano con il suo carattere educativo e formativo. Anche in questo caso, l’elenco è lungo e variegato, ma vanno sicuramente ricordati, tra gli eventi a tradizione consolidata, il torneo “Mazzetto” di basket e il “Bottaccin” di rugby, il raduno “Insieme per una Speranza” di minivolley e “Tuttosport in Prato” con le sue diverse discipline. Il tutto è reso possibile anche grazie ai numerosi volontari al servizio dello sport: il dossier stima al riguardo un monte di 29.250 ore settimanali. Il Comune è stato poi tra i primi in Italia ad aderire alla Carta etica dello sport femminile.
Lo sport padovano è forte anche della tradizione culturale dell’Università, dove il corso di laurea in Scienze motorie è erede diretto di uno dei primi Isef italiani e il Cus è attivo dal 1946. Di lunga data e consolidato è anche il legame di Padova con lo sport paralimpico, ricco di proposte: dal “baskin”, il basket inclusivo per atleti con disabilità intellettiva e relazionale, al rugby in carrozzina, nato e sviluppatosi proprio in questa città. In questa direzione è stata inoltre realizzata una serie investimenti per garantire la piena accessibilità agli impianti per le persone con disabilità.
Alberto Minazzi