Arte e Cultura +

Padiglione Italia: una Biennale da ascoltare

Padiglione Italia: una Biennale da ascoltare

Il progetto curato da Luca Cerizza e realizzato da Massimo Bartolini sarà visitabile dal 20 aprile

Si tende l’orecchio e ci si ascolta, dal profondo della nostra anima.
E’ questo il messaggio chiave che vuole lanciare il Padiglione Italia alla prossima Biennale Arte “Stranieri Ovunque/Foreigners Everywhere”. Il progetto si intitola “Due qui/To Hear” e ha il suo fulcro in un’installazione sonora e ambientale di Massimo Bartolini che ritorna in Esposizione dopo la sua partecipazione nel 2013.
Come ha spiegato il curatore del progetto Luca Cerizza, partendo dall’assonanza del gioco di parole suggerita dal titolo “Two Here” (Due Qui) e “To Hear” (sentire, udire) l’artista vuole evidenziare il carattere attivo dell’ascolto. L’ascolto fisico ma anche materiale tanto di se stessi quanto dell’altro.

Il Padiglione Italia In Arsenale, Venezia

 

L’opera di Bartolini

All’interno del Padiglione Italia, alle Tese del Giardino delle Vergini in Arsenale, vi sarà una grande installazione sonora attraversabile dal pubblico mentre un’unica opera visiva, la statuetta di un Bodhisattva seduto, simbolo dell’iconografia buddista, rappresenta per Bartolini l’importanza dell’inattività, dell’ascolto, del pensiero.
Lo spazio non avrà altre aggiunte strutturali visive ma solo contributi sonori offerti da musicisti sperimentali come Gavin Bryars e artisti di diverse discipline quali l’illustratrice per l’infanzia Nicoletta Costa e il poeta Tiziano Scarpa, provenienti da diverse parti del mondo, in una sorta di jam session artistica. Il percorso porterà i visitatori verso un ideale punto di equilibrio.

“L’installazione – sottolinea l’artista toscano, il cui lavoro è frutto di un’indagine sulla relazione tra uomo, natura e spazio architettonico – è una semi-divinità che pensa, un aspetto che considero cruciale. L’ascolto è dialettica e in questo momento è qualcosa di fondamentale che invita alla predisposizione all’ascolto anche perché è sensibile a tutto quello che ci circonda, che sta intorno. Il visivo è ciò che ti sta di fronte”.

Una grande installazione da ascoltare

L’ascolto sarà stimolato attraverso un rapporto diretto con gli spazi delle Tese dell’Arsenale dove trova posto il Padiglione Italia. Il progetto infatti si svilupperà nei 1.200 metri quadri interni e oltre, coinvolgendo anche gli esterni costituendo un percorso circolare tra i due ingressi, verso le Tese e verso i Giardini. Le due figure evocative del Bodhisattva che sta seduto a pensare e l’albero del Giardino delle Vergini connesso attraverso le radici incarnano le forme di relazione anche se sembrano rappresentare momenti di immobilità.

Come ha osservato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano “La pratica dell’ascolto, che contraddistinguerà l’installazione “Due qui/ToHear” stimolerà il pubblico all’introspezione che predispone al ritrovamento di sé, presupposto inevitabile per accogliere l’altro”.

Il tema dell’ascolto quindi come strumento di conoscenza di se stessi e dell’altro e occasione di relazione.
Il progetto sarà accompagnato da un programma curato da Luca Cerizza  in collaborazione con Gaia Martino che approfondirà i temi che emergono dal lavoro di Bartolini. In calendario sono previsti conferenze, performance, laboratori e letture e, il 3 maggio, un appuntamento nel parco di Villa Furstenberg a Marocco (Ve), spazio espositivo di Banca IFIS sponsor del Padiglione Italia, con la nuova performance sonora concepita da Bartolini “Ballad for Ten Trees” che vedrà impegnati dieci sassofonisti.

Silvia Bolognini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.