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Pacchetti di coccole: si comprano in grattineria

Pacchetti di coccole: si comprano in grattineria

La prima, già attiva a Roma. La sua promozione virale sui social

Il mondo del benessere allarga la propria offerta.
E dopo terme e massaggi, la nuova tendenza potrebbe essere quella dei grattini.
Dai quali deriva il nome di un nuovo tipo di attività a tutti gli effetti imprenditoriale che potrebbe essere aperta sotto casa vostra: una grattineria.
La prima in Italia è già operativa a Roma e un’altra aprirà a breve a Milano.
Ma c’è da credere che come funghi, le grattinerie nasceranno un po’ in tutto il Paese vista la viralità e il successo che l’annuncio di questa prima apertura ha ottenuto su Tik Tok.

Pacchetti di coccole

Un buono acquisto di una sessione di grattini costa 27 euro per 30 minuti, 29 euro per 45, si legge nella pubblicità in Internet. Uno sconto probabilmente per i primi che si sottoporranno al trattamento, che di fatto per tre quarti d’ora costa 75 euro.

grattini

I grattini piacciono

Li facciamo nell’intimità in coppia, tra i giovanissimi a turno tra gli amici.
Quindi, perché non farne un businness?
A veicolarlo ci sta pensando da qualche mese proprio il social più usato dai giovani, Tik Tok, che finora ha ottenuto milioni di visualizzazioni.

Utili sollecitazioni sensoriali

Tra le proposte, oltre ai grattini classici, viene introdotta anche una nuova coccola chiamata Asmr  (Autonomous sensory Meridian Response).
Una pratica, anche se non poggia su basi scientifiche, contro l’insonnia e lo stress.
Attraverso soprattutto i suoni e tocchi leggeri e ripetitivi, genera una serie di sensazioni calmanti già testate, quanto meno per i suoni, con i video che da tempo circolano in rete e che hanno ottenuto la promozione degli utenti. Una tecnica testata sul campo, quindi, che si aggiunge ai pacchetti della prima grattineria.

Perché si chiamano grattini

I grattini sono leggeri sfioramenti della pelle fatti con le dita delle mani e l’espressione “fare i grattini” rimanda proprio al “grattare” leggero che genera un lieve solletico.
Questo avviene per una reazione fisiologica involontaria dovuta alla liberazione, da parte del cervello, di dopamina.
Con la sollecitazione cutanea, spiegano gli esperti, “i nostri recettori sensoriali inviano segnali al cervello attraverso il midollo spinale e questi segnali attivano sia le aree del cervello coinvolte nel controllo dei movimenti sia quelle associate alle sensazioni tattili”.

“Solletico senza pietà”

Non sempre il solletico genera benessere.
Può infatti stimolare anche le fibre nervose associate al dolore.
Lo sapevano bene gli antichi romani, così come i cinesi della dinastia Han e i giapponesi, che usavano il solletico come metodo di tortura.
In Giappone si chiamava “Kusuguri-Zeme”, ovvero “solletico senza pietà”.
Nell’antica Roma non aveva un nome così specifico ma il senso – e il risultato – per i condannati era lo stesso: dopo aver immerso i propri piedi in una soluzione salina, dovevano sottoporli alle lunghe leccate di una capra che, se inizialmente provocavano solo prurito, diventavano poi sempre più dolorose fino a diventare insopportabili.

Consuelo Terrin

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Tag:  benessere