Economia circolare, digitalizzazione e nuovi posti di lavoro: il progetto OVS trasforma Bari in hub tecnologico
“La vera innovazione è quella che ha una valenza anche sociale”.
Con queste parole, il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, ha commentato la presentazione del nuovo polo di innovazione tecnologica e del centro multifunzione realizzati sulla base del progetto di investimento avviato nel 2023 da Ovs nel capoluogo pugliese.
Gli interventi previsti da uno dei principali gruppi italiani di abbigliamento sono arrivati a una fase avanzata di attuazione, confermando già con i primi risultati l’adeguatezza per le nuove sfide nell’ambito della trasformazione digitale, dell’intelligenza artificiale, della cybersecurity e dell’economia circolare.
Il centro evoluto per il riutilizzo dei capi invenduti
Proprio l’economia circolare è al centro del nuovo centro multifunzione, uno spazio da 15 mila metri quadri nella zona industriale barese operativo da gennaio, in cui è già stata avviata in questi mesi l’attività di recupero dei capi invenduti.
L’innovativo impianto di cui è dotata la struttura è in grado di ricondizionare ben 70 mila capi di abbigliamento al giorno e si è già fissata l’asticella per l’obiettivo da raggiungere entro il 2026: 15 milioni di pezzi riutilizzati, sfruttando anche le tecnologie di automazione intelligente per ottimizzare i flussi interni al centro. Non a caso, dei 33 milioni complessivamente investiti per il progetto, insieme ai 19 destinati all’ambito digitale, ce ne sono 14 che consentiranno l’implementazione di servizi innovativi per l’economia circolare.
Puglia e Bari al centro dell’innovazione
Il polo tecnologico sta puntando allo sviluppo di progetti ad alto contenuto digitale, in particolare nelle soluzioni innovative per il retail, intendendo rappresentare un punto di riferimento per il settore, sempre attraverso la massima attenzione alla sostenibilità. E, come ha sottolineato l’ad del Gruppo Ovs, Stefano Beraldo, “sta contribuendo alla trasformazione digitale e innovazione del gruppo”, anche grazie alla sinergia con istituzioni accademiche di eccellenza ed enti locali. Al momento, le risorse impiegate sono 55, tra laureati specializzati e figure esperte nella rilavorazione dei capi e nelle attività di gestione del centro; ma, a regime, è previsto l’inserimento di 125 persone.
Alberto Minazzi