Fino al 27 agosto una mostra fotografica per festeggiare i due secoli al servizio della città
Per qualche tempo si è temuto il peggio.
Ma l’ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia, già scuola Grande di San Marco, può ora festeggiare serenamente i suoi primi 200 anni al servizio della città.
Confermato “Presidio Ospedaliero di Primo Livello“, ha lasciato alle spalle il rischio del declassamento a ospedale “di base” che in un primo tempo le schede predisposte dalla Regione Veneto avevano paventato e apre le porte ora a una mostra celebrativa delle eccellenze passate per le sue stanze a partire dal 1819.
Nella mostra la memoria collettiva di una comunità
In occasione del Bicentenario della costituzione, chiedendo la collaborazione dei cittadini, che hanno messo a disposizione immagini di loro proprietà riferite al Civile riguardanti il periodo di tempo non oltre il 1975, ha promosso un’ iniziativa espositiva fotografica che testimonia i suoi tanti anni di attività .
“Raccogliere tali testimonianze – spiegano gli organizzatori – arricchisce la memoria collettiva con lo sguardo e la sensibilità delle persone che in un luogo hanno vissuto momenti fondamentali della propria esperienza. E’ un’iniziativa cui non si può ovviamente associare alcun valore storico, ma che potrà forse contribuire a consolidare il senso di appartenenza e l’interesse della comunità per uno degli spazi più importanti della vita sociale”.
Da Jona a Giordano: i grandi medici di Venezia
Ne è derivata una mostra celebrativa divisa in venti tappe che ripercorrono le figure dei più autorevoli medici che hanno fatto grande l’ospedale veneziano.
Da Giuseppe Jona (al quale è ora dedicato un padiglione del Civile) che si sacrificò pur di non dare ai nazisti i nomi dei medici di origine ebraica, al conte Pietro Gradenigo, che fu il fidato oculista di Gabriele D’Annunzio passando per il re del bisturi Davide Giordano, sono infatti stati numerosi i grandi medici di Venezia.
La mostra, ospitata nella Sala delle Colonne, resterà aperta fino al prossimo 27 agosto ed è realizzata dalla Scuola Grande di San Marco in collaborazione con l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Venezia.
La storia del Civile
L’ospedale, anzi, la Scuola Grande di San Marco (per la cronaca, le “Scuole Grandi” erano associazioni laiche per il mutuo soccorso gestite dai cittadini che assicuravano ai confratelli soccorso e assistenza in caso di malattia o di rovesci finanziari) è un prezioso edificio rinascimentale.
Costruito inizialmente da Stefano e Matteo Bon, fu devastato da un incendio nel 1485 e immediatamente ricostruito con una decorazione marmorea della facciata affidata a Pietro Lombardo e a Giovanni Buora, autore, del portale.
L’interno, con soffitti intagliati in legno e oro da Biagio e Pietro da Faenza, Vittore da Feltre e Lorenzo da Trento, ospita tele di Giovanni e Gentile Bellini, Giovanni Mansueti, Jacopo e Domenico Tintoretto, Palma il Vecchio, Paris Bordon e Palma il Giovane. Dopo la caduta della Repubblica, la Confraternita fu soppressa e l’edificio, divenne sede dell’Ospedale Militare dal 1808 e poi dell’Ospedale Civile dal 1819.
Nel 1950 le sala del Capitolo e dell’Albergo furono riportate alla forma originale per volere del Consiglio di amministrazione degli Ospedali civili riuniti, con il rientro di alcune tele e la destinazione a biblioteca ospedaliera aperta a medici, studiosi e amanti dell’arte.
L’ospedale civile anno 2019: è un primo livello
Grazie a un disegno di legge della Giunta Regionale, il Piano Sociosanitario 2019-2023 è stato modificato e l’ospedale veneziano può continuare la sua attività come ospedale di primo livello. A consentirlo è stato il calcolo del bacino d’utenza complessivo che, alla popolazione del territorio insulare, unisce la forte presenza turistica, la popolazione universitaria e la mobilità urbana giornaliera. A favorire la decisione di mantenere per l’ospedale Santi Giovanni e Paolo di Venezia il primo livello sono state anche le condizioni geomorfologiche del territorio di riferimento con criticità nella mobilità urbana e tali da rendere complessa la gestione dell’urgenza.
…..Patrimonio Culturale nonché Bene Artistico di immenso Valore !!!! ✨✨✨✨✨✨✨✨✨
Trovo che sia un ottimo Ospedale e sinceramente sono rimasta colpita dalla gentilezza del personale, la volontà e la voglia di fare, nonostante il momento pericoloso in cui si trovano ad affrontare qualsiasi situazione a causa della pandemia ma con coraggio e interesse nello svolgere la loro missione. Una vera eccellenza!!!