Il nuovo orario ci accompagnerà fino al 25 ottobre, quando dovremo fare l’operazione contraria. Intanto il 20 marzo arriva la primavera
Ritorna puntuale l’ora legale che quest’anno ci fa spostare le lancette degli orologi in avanti di 1 ora nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo.
Un rito costante nel passaggio tra le stagioni fredde e quelle calde.
E’ vero che dormiremo 60 minuti in meno, ma potremo sfruttare più luce del sole durante il giorno, anche perché le giornate si stanno via, via facendo più lunghe. Il nuovo orario resterà in vigore per sette mesi, fino all’ultima settimana del mese di ottobre quando sarà ripristinata l’ora solare.
Nel 2026 il passaggio all’ora legale avverrà nella notte tra il 28 e 29 marzo, nel 2027 tra il 27 e 28 marzo e nel 2028 tra il 25 e 26 marzo.
I vantaggi dell’ora legale
Alle 2 di sabato 29 dovremo dunque spostare 1 ora più avanti le lancette degli orologi analogici, mentre quelli digitali modificano l’orario automaticamente. Questa operazione comporta il rinvio dell’uso della luce artificiale ritardando la necessità di accendere luci in casa e lampioni in città.
Di conseguenza si riducono i consumi energetici.
Nel 2024 è stato stimato che l’Italia abbia risparmiato circa 90 milioni di euro grazie all’adozione dell’ora legale. Secondo l’analisi della società Terna, proprietaria della rete di trasmissione italiana dell’elettricità in alta e altissima tensione, dal 2004 al 2023 il minor consumo di energia elettrica nel Paese è stato di circa 11,7 miliardi di KWh e ha comportato un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro.
Meno inquinamento, miglior sonno
Oltre al beneficio economico vi è anche quello ambientale, con minori emissioni di CO2 quantificato in 170 mila tonnellate, e quello fisico. Gli esperti affermano che il cambio dell’ora aiuta a regolare e sincronizzare il ritmo circadiano, l’orologio biologico della durata di circa 24 ore che regola l’alternanza tra sonno e veglia ripetendosi ciclicamente con la possibilità di migliorare la qualità del sonno, soprattutto per chi soffre di insonnia.
La luce solare infatti favorisce la produzione di melatonina, l’ormone del sonno. Per contro, in alcuni casi potrebbe al contrario provocare disturbi dello stesso nei primi giorni causando stanchezza, affaticamento, difficoltà a concentrarsi, disorientamento e cambiamenti repentini dell’umore.
Il 20 marzo, con l’equinozio, arriva la primavera
Da qualche anno a livello europeo si sta dibattendo sull’eliminazione del cambio dell’ora. I paesi del Nord Europa spingono per l’abolizione e anche in Italia sono state raccolte firme per poter avere la stessa ora tutto l’anno.
Tuttavia, al momento, ancora nulla è stato deciso.
Intanto domani, giovedì 20 marzo inizia la primavera. Esattamente alle 10.01 italiane, momento in cui avviene l’equinozio ovvero il giorno e la notte hanno la stessa durata in tutto il pianeta, equamente divisa in 12 ore di luce e 12 di buio e cade tra il 19 e il 21 marzo dando ufficialmente il via alla primavera nell’emisfero boreale e all’autunno in quello australe. Il 22 settembre alle 19.19 arriverà invece l’equinozio d’autunno. I due equinozi, dal punto di vista astronomico, sono i momenti in cui il Sole, nel suo moto apparente annuale nel cielo, attraversa l’equatore celeste, cioè la proiezione dell’equatore terrestre nella sfera celeste.
Perché l’inizio delle stagioni non è fisso
Se per convenzione simo soliti pensare che le stagioni inizino il 21 del mese, di fatto non è così. Perché il momento esatto, giorno più o giorno meno, dipende da considerazioni astronomiche legate al moto della Terra intorno al Sole. Un ciclo perfetto delle stagioni con inizio sempre nella stessa data si potrebbe avere se la durata di un anno fosse esattamente pari a un multiplo intero della durata di un giorno. Non è però così in quanto se per motivi pratici un anno civile dura 365 giorni esatti, un anno solare dura leggermente di più, vale a dire 365 giorni, 5 ore e 48 minuti circa. Lo scarto di ¼ di giorno all’anno fa sì che ogni 4 anni si aggiunga un giorno nel calendario, il 29 febbraio con gli anni bisestili. Per lo stesso motivo, le date di solstizi ed equinozi possono variare entro un intervallo di qualche giorno. Per quanto riguarda l’equinozio di primavera è stabile al 20 marzo da un quarto di secolo con le sole eccezioni del 2003 e 2007 quando cadde il 21 marzo.
Silvia Bolognini